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mercoledì 31 luglio 2013

le decisioni del suo superiore non sembrano a volte troppo sagge; ma questo non lo riguarda, perché egli accetta il superiore come mediatore fra lui e Dio


Thomas Merton
Semi di contemplazione

26. Libertà nell’obbedienza

Le difficoltà estreme che ostacolano la strada di coloro
che cercano libertà interiore e purezza d’amore
insegnano loro ben presto ch’essi non possono avanzare da soli,
 e lo Spirito di Dio dà loro il desiderio dei mezzi più semplici
per dominare il proprio egoismo e la propria cecità di giudizio.
Ed ecco l’obbedienza al giudizio e alla direzione altrui.
Uno spirito che tende veramente a Dio nella contemplazione imparerà presto il valore dell’obbedienza:
le difficoltà e le angustie che quotidianamente incontra
sotto il peso del suo egoismo,
della sua inettitudine,
della sua incompetenza e
del suo orgoglio
gli daranno la brama di essere
guidato, consigliato e diretto da qualcun altro.
La sua volontà diventerà fonte di tanta miseria e di tanta tenebra
che egli non andrà da un altro solo per cercare luce o saggezza o consiglio:
egli giunge ad avere una passione per l’obbedienza in se stessa,
per rinunciare alla propria volontà e ai propri lumi.
Quindi egli non obbedisce al suo abate o al suo direttore semplicemente
perché i comandi o i consigli che gli vengono dati sembrano buoni e vantaggiosi e intelligenti ai suoi occhi.
Egli non obbedisce perché crede che l’abate prenda decisioni ammirevoli.
Al contrario, le decisioni del suo superiore non sembrano a volte troppo sagge;
ma questo non lo riguarda,
perché egli accetta il superiore come mediatore fra lui e Dio e
riposa soltanto nella volontà di Dio quale gli giunge attraverso gli uomini
che le circostanze della sua vocazione hanno posto sopra di lui.

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