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martedì 6 agosto 2013

non venga scoperto davanti ai tuoi occhi, il mio peccato se, ingannata dalla debolezza della mia natura, ho peccato con la parola,con le azioni e con il pensiero.



Preghiera di Macrina morente 

Tu, o Signore, distruggesti per noi la paura della morte.
Tu rendesti per noi inizio della vera vita la fine dell'esistenza di quaggiù.
Tu per qualche tempo fai riposare nel sonno i nostri corpi e li svegli di nuovo al suono dell'ultima tromba.
Tu dai in deposito alla terra, la nostra terra che plasmasti con le tue mani e di nuovo fai rivivere ciò che ci hai dato, trasformando con l'immortalità e la grazia quello che in noi è mortale e deforme.
Tu ci salvasti dalla maledizione e dal peccato, diventando per noi l'una e l'altro.
Tu schiacciasti le teste del serpente, che attraverso l'abisso della disobbedienza afferrò l'uomo nelle sue fauci.
Tu ci apristi la strada della resurrezione, spezzando le porte dell'inferno e rendendo impotente colui che dominava sulla morte.
Tu desti a coloro che ti temono come vessillo il segno della santa croce, per distruggere l'avversario e rendere sicura la nostra vita.
O Dio eterno, verso il quale mi sono slanciata fin dal seno di mia madre, che la mia anima amò con tutta la sua forza, al quale consacrai e la mia carne e il mio spirito dalla mia giovinezza fino ad ora, tu mettimi accanto un angelo  luminoso che mi conduca per mano al luogo del refrigerio, dove si trova l'acqua del riposo, presso il seno dei santi patriarchi.
Tu che hai spezzato la spada fiammeggiante e hai restituito al Paradiso l'uomo che è stato crocifisso insieme a te, e che si era affidato alla tua misericordia, anche di me ricordati nel tuo regno, perchè anche io sono stata crocifissa insieme a te, io che ho inchiodato le mie carni per rispetto religioso di te e che ho temuto i tuoi giudizi.
Non mi separi dai tuoi eletti l'abisso spaventoso; non si frapponga il Maligno sul mio cammino; non venga scoperto davanti ai tuoi occhi, il mio peccato se, ingannata dalla debolezza della mia natura, ho peccato con la parola,con le azioni e con il pensiero.
Tu che hai sulla terra il potere di rimettere i peccati, perdonami affinchè io possa avere ristoro e perchè venga trovata al tuo cospetto, nel momento in cui vengo spogliata del mio corpo, senza macchia, nella forma della mia anima, ma che il mio spirito, perfetto ed immacolato, venga accolto nelle tue mani come incenso di fronte a te.

Macrina è la primogenita di dieci figli, nasce a Cesarea, in Cappadocia, da Basilio ed Emmelia, famiglia del Ponto, in Grecia, quando viene alla luce è il 324; la sua è una famiglia benedetta da Dio, in quanto oltre a lei, troviamo Pietro, sacerdote e monaco, San Basilio Magno, Vescovo di Cesarea e San Gregorio di Nissa. Macrina venne soprannominata la giovane, per differenziarla dalla nonna, detta l’anziana; venne educata fin da piccola alle Sacre Scritture e dall’adolescenza divenne preda di molti spasimanti, grazie alla sua straordinaria bellezza. Il padre scelse per lei lo spasimante giusto, ma il ragazzo morì prematuramente, allora Macrina, che voleva consacrarsi al Signore, giurò fedeltà al giovane, come una sposa che attende il marito; riuscendo così ad evitare ulteriori spasimanti, potendo dedicarsi totalmente a Dio. Rimasta in casa aiutò la madre, diventata vedova e accudì tutti i fratelli, finchè anche l’'ultimo non fosse uscito di casa; una volta rimaste sole, convinse la madre a seguirla nella fondazione di un Monastero ad Annesi, presso Hore del Ponto.


Macrina fu molto influente nella preparazione del fratello Basilio, che lasciò la sua vita da erudito, per abbracciare il monachesimo, nel 356, diventando poi Vescovo di Cesarea nel 370; tornò a trovare la sorella in monastero nel 376 ed ordinò sacerdote il fratello minore Pietro, che viveva in un altro monastero vicino alla sorella. Nel 373 morì la madre e il 1° Gennaio 379 morì anche Basilio, lei in quel periodo, divenne superiora del monastero; di ritorno dal Concilio di Antiochia del 379, il fratello Gregorio, nel frattempo diventato Vescovo di Nissa, passò a trovare la sorella, ma la trovò in fin di vita, i due ebbero solo la possibilità di avere un colloquio spirituale e dopo una magnifica preghiera elevata a Dio, Macrina morì; era il 380. La sua vita e spiritualità ci è stata narrata dallo stesso Gregorio di Nissa; il suo corpo è stato sepolto nella Chiesa dei 40 Martiri di Sebaste, a poca distanza dal monastero in cui erano sepolti anche i suoi genitori. I funerali furono officiati dal Vescovo e vi partecipò una moltitudine di gente.

(fonte:santiebeati.it)

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