Un amico, in vena di paradossi, mi faceva notare:
“C’è gente, oggi, che
quando tira uno starnuto crede di aver provocato un terremoto avvertibile in tutto il pianeta.
Quando tossicchia, è certa di aver determinato uno sconquasso generale nei cuori e nelle coscienze.
Quando firma un compituccio scolastico gabellato come documento, pensa di aver aggiunto un capitolo fondamentale alla “Summa Theologica” di San Tommaso.
Quando è protagonista di un modesto episodio di cronaca locale, si ilude che quella diventi una data memorabile da inserire d’urgenza nella storia universale.
Quando pronuncia una cauta e timida e generica parola in favore della giustizia, si dà arie di uno che ha dato l’avvio alla più grande rivoluzione di tutti i tempi.
Quando distribuisce una caramella ai bambini, pretende che tutti i giornali segnalino il gesto clamoroso da consegnare agli annali della carità.
In altre parole, circolano tipi col complesso del Padreterno.
Con la differenza che
Quello di lassù ha creato il mondo ritirandosi,
mentre questi creano confusione ingombrando.
(A. Pronzato, Il Vangelo di casa mia. L’”oggi” della Parola di Dio (Anno C), Gribaudi, Milano 1991)
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