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lunedì 10 giugno 2013

Noi sappiamo che Dio sta per edificare una Chiesa in cui ogni sfaccettatura della diversità umana ha la sua importanza.

Nel racconto della prima Pentecoste,
si legge che se molte persone compresero il Vangelo
nella loro lingua materna e ne gioirono,
altre furono invece incapaci di cogliere il messaggio
quale ne fosse la lingua.
Per quanti restavano chiusi allo Spirito Santo,
il magnifico arazzo di lingue,
tessuto per costituire la Chiesa cristiana a Pentecoste,
fu trattato con disprezzo e considerato
come il prodotto cacofonico di alcuni ubriaconi.
Molti, ancora oggi, pensano che sia insensato
cercare di incorporare la diversità
come ha sempre fatto la tradizione riformata
nei suoi momenti migliori. [...]
Siamo forse impazziti?
Abbiamo bevuto anche noi il vino nuovo del relativismo culturale?
No.
Noi abbiamo colto una visione del regno di Dio.
Siamo stati toccati dallo Spirito Santo.
Abbiamo avuto visioni, abbiamo avuto sogni.
Noi sappiamo che
Dio
sta per edificare una Chiesa
in cui ogni sfaccettatura della diversità umana
ha la sua importanza.
Dio
ha scelto ciascuno di noi per lasciare un segno
nel piano della sua Chiesa.
A Pentecoste,
noi siamo liberati dalle costrizioni del linguaggio,
così come siamo liberati dal peccato
ad opera della grazia di Dio.
Siamo liberati per poter servire Dio come figli,
non come servi,
siamo liberati dal giogo della confusione linguistica
per accedere alla bellezza della diversità umana
manifestata nella Chiesa.
Sappiamo, allora, utilizzare questa libertà
che è un dono di Dio!
Rallegriamoci della magnifica diversità dei figli di Dio nella Chiesa!
Sappiamo apprezzare nell’uguaglianza
ogni membro della Chiesa,
sapendo bene che
tutte le voci –
comprese quelle che sono abitualmente emarginate –
tutte le lingue,
sono amate da Dio.
Questo è stato il lavoro dello Spirito Santo nella Chiesa
dopo la Pentecoste,
e questo sarà il compito della Chiesa
fino a che l’opera di Dio sia compiuta,
finché noi prenderemo parte
tutti e tutte
nell’immenso corale a molteplici lingue
e ci abbandoneremo,
tutti insieme,
all’eterno canto di lode.
(Pasteur Ben Daniel, Liberté et beauté de la diversité).

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