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sabato 2 novembre 2013

una spiritualità adulta


Qual è il criterio fondamentale per giudicare una spiritualità adulta?
La persona raggiunge la sua maturità quando è in grado di confrontarsi con la morte, quando cioè ha maturato quelle capacità che gli consentono di vivere tutte le situazioni in modo da saper morire.
Ci chiediamo quindi quali sono i criteri con cui valutare se possiamo vivere la morte in modo umano, da figli di Dio. Quali sono i criteri che consentono di attraversare le molte situazioni dell’esistenza che sono anticipazioni della morte. Ci sono situazioni disordinate, caotiche nel¬la storia, ingiuste. C’è il peccato. Dobbiamo imparare a vivere tutte le situazioni in modo positivo e salvifico. Non perché siano sempre positive o corrispondano ad un progetto divino. Perché ci sono molte situazioni insensate. Ma l’amore di Dio ci offre la possibilità di attra¬versare quelle situazioni sviluppando la nostra dimensione spirituale, in modo da rendere sensate anche le situazioni insensate, e salvifiche anche le situazioni ingiuste. Se uno è odiato è una situazione ingiusta. Ma se l’odio è un fatto dobbiamo chiederci come viverlo in modo da crescere. Come vivere la croce, che come tale è contraria al volere di Dio, ma che pure esiste. Gesù afferma esplicitamente di essere venuto (Mc. 1, o di essere stato mandato Lc. 4, 42) “per predicare il regno di Dio”. Ma gli uomini hanno rifiutato l’annuncio del regno e Gesù si è trovato ad annunciare il Regno di Dio in una situazione ingiusta, contraria, violenta, insensata. Anche a noi è chiesto di essere capaci di dare senso alle situazioni insensate, di attraversare la violenza e l’odio annunciando l’amore.
Carlo Molari

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