"Tu sai, Signore,
che io amo pregarti seguendo i ritmi stagionali,
perché la preghiera non è
una petizione astratta o
un parlare con te che prescinda
dal momento di vita,
dalle situazioni,
dalle emozioni,
dai colori che vedono i nostri occhi,
dagli odori che vengono su dal suolo:
le foglie macerate dalla pioggia,
i funghi che nascono dai boschi,
la dolce ovatta delle nebbie…
Dacci dunque, Signore,
di comprendere il messaggio segreto dell’inverno:
di attendere la nuova primavera
nel pensiero,
nella speranza,
nell’attesa dei cieli nuovi e delle terre nuove
che tu farai risorgere dalle ceneri del mondo."
(Adriana Zarri)
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domenica 1 gennaio 2017
sabato 10 novembre 2012
sulla croce, la tua resurrezione
In questo mese per i defunti ritroviamo la preghiera di Adriana Zarri:
EPIGRAFE
Non mi vestite di nero:
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c'è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un'epigrafe d'erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri.
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c'è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un'epigrafe d'erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri.
lunedì 29 ottobre 2012
tutto mi sta bene così
Teologi, non vi preoccupate
d’immaginare un paradiso così etereo
che io non ho più voglia di andarci.
E voi, pittori,
non dipingete ali di angeli
in vortici esangui di azzurro, ma dipingete questa terra
con le sue nebbie e le sue nuvole,
le sue stagioni e le sue strade cementate di fango.
Il sole che tramonta nella nebbia
mi sta bene così;
la luna che scompare dietro al monte
mi sta bene così.
La primavera, l’estate, l’inverno, la neve:
la terra verde, la terra gialla, la terra bianca,
mi sta bene così.
E voi, poeti, non favoleggiate
di teorie di spiriti disincarnati e bianchi.
La fila dei bambini che va a scuola
mi sta bene così,
il grembiulino bianco e nero
mi sta bene così;
la mano, il piede, l’orma: tutto
mi sta bene così.
E tu, Signore.
Io non ti voglio immaginare
e non posso nemmeno nominarti
perchè si murano le labbra
ed il pensiero si discioglie
come una nuvola.
Pure tu mi stai bene come sei, anche
se non so come sei
e non voglio saperlo.
Non tentare di dirmelo, Signore.
Mi sta bene così.
(A. Zarri)
d’immaginare un paradiso così etereo
che io non ho più voglia di andarci.
E voi, pittori,
non dipingete ali di angeli
in vortici esangui di azzurro, ma dipingete questa terra
con le sue nebbie e le sue nuvole,
le sue stagioni e le sue strade cementate di fango.
Il sole che tramonta nella nebbia
mi sta bene così;
la luna che scompare dietro al monte
mi sta bene così.
La primavera, l’estate, l’inverno, la neve:
la terra verde, la terra gialla, la terra bianca,
mi sta bene così.
E voi, poeti, non favoleggiate
di teorie di spiriti disincarnati e bianchi.
La fila dei bambini che va a scuola
mi sta bene così,
il grembiulino bianco e nero
mi sta bene così;
la mano, il piede, l’orma: tutto
mi sta bene così.
E tu, Signore.
Io non ti voglio immaginare
e non posso nemmeno nominarti
perchè si murano le labbra
ed il pensiero si discioglie
come una nuvola.
Pure tu mi stai bene come sei, anche
se non so come sei
e non voglio saperlo.
Non tentare di dirmelo, Signore.
Mi sta bene così.
(A. Zarri)
sabato 27 ottobre 2012
rotolare nel buio della tua luce
Pregare non è dire preghiere:
pregare è rotolare
nel buio
della tua luce,
e lasciarci raccogliere,
e lasciarci parlare,
e lasciarci tacere
da te.
Pregare sei tu che preghi,
tu che respiri,
tu che mi ami;
ed io mi lascio amare
da te.
Pregare è un prato d’erba;
e tu ci passi sopra.
pregare è rotolare
nel buio
della tua luce,
e lasciarci raccogliere,
e lasciarci parlare,
e lasciarci tacere
da te.
Pregare sei tu che preghi,
tu che respiri,
tu che mi ami;
ed io mi lascio amare
da te.
Pregare è un prato d’erba;
e tu ci passi sopra.
(A. Zarri)
mercoledì 21 dicembre 2011
è soltanto l’attesa
Preghiera d’inverno di Adriana Zarri
Ora è la morte,
Ma non è la morte:
è soltanto l’attesa.
Facci attendere, Dio, senza stancarci,
senza timore di morire per sempre.
Anche i colori sono trapassati
dal verde, al giallo, al viola,
al grigio.
Presto sarà la neve
come un immenso fiore bianco,
grande quanto la terra.
Il mondo è sbocciato di gelo
e il bianco è la somma dei colori
Dopo il fiorire e il declinare della vita,
l’inverno, o Dio, è la tua eternità.
E sulla neve
candide danze di angeli
e carole di santi luminosi,
che non lasciano impronta.
Aprici gli occhi, o Dio,
facci vedere ciò che non si vede,
facci danzare coi beati
e guardare i tuoi occhi:
più vasti
di una pianura innevata
più bianchi
di un gelido novembre
più caldi
di un fuoco acceso
in una notte d’inverno.
Ora è la morte,
Ma non è la morte:
è soltanto l’attesa.
Facci attendere, Dio, senza stancarci,
senza timore di morire per sempre.
Anche i colori sono trapassati
dal verde, al giallo, al viola,
al grigio.
Presto sarà la neve
come un immenso fiore bianco,
grande quanto la terra.
Il mondo è sbocciato di gelo
e il bianco è la somma dei colori
Dopo il fiorire e il declinare della vita,
l’inverno, o Dio, è la tua eternità.
E sulla neve
candide danze di angeli
e carole di santi luminosi,
che non lasciano impronta.
Aprici gli occhi, o Dio,
facci vedere ciò che non si vede,
facci danzare coi beati
e guardare i tuoi occhi:
più vasti
di una pianura innevata
più bianchi
di un gelido novembre
più caldi
di un fuoco acceso
in una notte d’inverno.
"Il mondo è traboccante di risonanze spirituali e di segreti sublimi, ma basta una mano davanti agli occhi perchè tutto rimanga nascosto"
- Ba'al Shem Tov -
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