sabato 19 marzo 2011
calza sempre alla perfezione al mio caso
venerdì 11 marzo 2011
rischiare, disturba sempre
Accogliere non è per prima cosa aprire la porta della porta casa, ma aprire le porte del proprio cuore, e con questo diventare vulnerabili. E' uno spirito, un atteggiamento interiore. E' prendere l'altro all'interno di sé, anche se è una cosa che disturba e toglie sicurezza; è preoccuparsi di lui, essere attenti, aiutarlo a trovare il suo posto ... (Jean Vanier)
sabato 24 aprile 2010
Anche i nostri preti danno la vita per il loro gregge
In questo piccolo racconto c'è soprattutto Lui, Gesù, mandato dal Padre a dare la vita, perché noi l'avessimo e in abbondanza. Si avvicinava a tutti, con la cura di un padre, di un fratello: li guardava con lo sguardo di uno che ama senza limiti, gratuitamente, liberamente ed ha nel cuore non la volontà di morte del peccatore, ma la sua salvezza. Voleva guardare in faccia le ferite di tutti per auarirle: 'Non sono venuto per i sani, ma per i malati', dirà. Non accetta facilmente che qualcuno si perda e, quando qualche 'pecorà, per dabbenaggine o per altre ragioni, si allontana, Gesù stesso racconta come vada in cerca di lei, senza curarsi dei pericoli, della fatica, della sofferenza: l'importante è ritrovare chi è stato catturato dai 'mercenari', che per nulla si curano della sua felicità e della sua vita. Come succede oggi.
Sono tanti davvero i mercenari, ossia quelli che catturano con le lusinghe - la ricchezza, il prestigio, il successo, il piacere, il potere... - e tutti sappiamo come a costoro nulla interessi della nostra felicità vera, della nostra sofferenza o insoddisfazione...
Gente sferzata da tante ingiustizie, che l'uomo stesso, ripiegato su se stesso, inventa giorno per giorno, cercando solo vie per affermarsi, magari calpestando gli altri. Sono le stesse folle che incontriamo ancora oggi: un triste spettacolo, che penetra fino in fondo al cuore, come ci riguardasse da vicino, come sofferenza nostra, e non ci dà pace.
A questa umanità in cerca di pastore, Gesù indica la strada: 'Pregate il padrone della messe, che mandi operai nella sua messé. E questi operai che Gesù manda sono i sacerdoti, vescovi, chiamati giustamente, sull'esempio di Gesù, 'pastori'.
mons.
Antonio Riboldi
IV
Domenica di Pasqua (Anno C) (25/04/2010)
Vangelo: Gv 10,27-30
come pecora senza pastore…

L'uomo di oggi si sente sempre più avvilito e frustrato come persona. Lo avvilisce soprattutto la violenza, la brutalità della vita, lo sfruttamento dei poveri da parte dei ricchi, il clima di anonimato, tipico della nostra civiltà, che lo rende numero, la manipolazione politica dell'opinione pubblica a scopo di potere… L'uomo si sente solo, contro tutti e tutto, abbandonato… per usare l'immagine biblica di questa domenica, come pecora senza pastore…
La figura di Gesù Pastore capovolge tutto questo. Gesù-Pastore instaura rapporti personali con ciascuno di noi, rapporti d'amore, d'affetto, rapporti dove non è possibile naufragare nell'anonimato. Egli ci conosce, noi lo conosciamo. Lo sentiamo vicino in ogni istante della nostra vita, interessato con amore alla nostra avventura umana. Noi siamo le pecore malate, stanche, abbandonate, oggetto per sempre della sua promessa e della sua beatitudine: "Non andranno mai perdute". Per loro è disposto a dare la sua vita...
Noi chiamati da Dio con il nostro vero nome, così come solo Dio può chiamarci. Con la voce unica del Dio innamorato, amante della creatura. Le pecore possono ascoltare la sua voce, perché egli, ovviamente, le chiama.
Possiamo ricavare dai primi tre verbi del primo versetto l'itinerario spirituale del cristiano, un vero programma di vita:
Ascoltare: vi è impegnata la mente, l'intelligenza, la virtù dell'obbedienza. Il vero ascolto si fa obbedienza.
Conoscere: E' impegnato il cuore. Non si conosce veramente se non ciò che si ama. E' l'amore che è capace di andare oltre ad ogni evidenza. E' un conoscere dal di dentro, dall'intimo. E' un conoscere l'Essere. E' una conoscenza nell'Amore.
Seguire: E' impegnata la Volontà, capace di far muovere i miei passi dietro Colui che ho ascoltato, amato. Ora lo seguo, dietro a lui i miei passi non vacillano, Egli mi porterà ai verdi pascoli, anche se dovessi attraversare una valle oscura… non temerei perché lui è con me (cfr. Sal. 23).
don Roberto Rossi

IV Domenica di Pasqua (Anno C) (25/04/2010)
Vangelo: Gv 10,27-30
