Io amo questa donna, giovane per sempre. Ha sofferto a lungo per amore di fantasia per questo non è morta. Rivive nelle consuete parole fra i rimandi sul lungo marciapiede.
Cara mamma,
dagli orologi fermi capisco la tua assenza. E stamattina nel solito bicchiere bianco c'era uno spazzolino da denti solo.
Il tuo te lo sei portato via.
Ma non credere che, te lontana, io faccia cose che a te dispiacciono.
Il mio sogno più caro è destinato a oscillare nell'aria lungamente, ma poi - certo - a dissolversi nel sereno, oltre le cose.
Perché amiamo perdutamente soltanto ciò che non avremo mai: e per me è la miseria, vecchi con lunghi mantelli fra ciminiere di fabbriche lontane, carraie che conducono a una cava di sabbia, bambine col grembiule rosso riflesse dall'acqua dei fossi.
La strada vera
va lungo un marciapiede,
ha consuete parole,
vetrine infiorate,
un "Punto giallo" fra gli specchi,
e un mite desiderio
di sicuri stipendi.
Cara mamma, augurami di soffrire ancora a lungo per amore di fantasia: a questo patto la tua ragazza potrà non morire.
Antonia
(Antonia Pozzi - Lettera del 29 gennaio 1938
L'età delle parole è finita - Lettere 1927-1938 - Archinto Editore)
Visualizzazione post con etichetta antonia Pozzi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta antonia Pozzi. Mostra tutti i post
domenica 19 febbraio 2012
mercoledì 28 settembre 2011
Le anime deboli e schiave, che non hanno un contenuto di vita loro
Chi ha la sua vita propria, non può accogliere in sé la vita varia, la vita che lo circonda, se questa non trova risonanza in lui, se egli non la sente come la sua stessa vita... Le anime deboli e schiave, che non hanno un contenuto di vita loro proprio, che non hanno una meta propria, che vivono alla mercé dell'esterno, orientate verso il mondo, con gli occhi fissi a questo e non al loro fine, sanno la comoda via dell'adattamento. Ma chi ha il proprio ideale, indispensabile, irrinunziabile, morrà, ma, finché vivrà, non potrà adattarsi².
Antonia Pozzi
¹da una lettera a Remo Cantoni
19 giugno 1935
Antonia Pozzi
¹da una lettera a Remo Cantoni
19 giugno 1935
Iscriviti a:
Post (Atom)