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sabato 28 settembre 2013
quando tu sei penetrato più addentro, la sua origine è ancora un tratto più in là: come lo zampillare della sorgente che proprio quando tu sei più vicino, più si allontana.
Dove nasce l’amore? (…) questo luogo tu non puoi vederlo.
Per quanto tu lo penetri in profondità,
l’origine si sottrae sempre più lontana e segreta.
Anche quando tu sei penetrato più addentro,
la sua origine è ancora un tratto più in là:
come lo zampillare della sorgente che proprio quando tu sei più vicino,
più si allontana. (…)
Il mormorio della sorgente ci attira con il suo gorgogliare
e quasi invita l’uomo a seguire il suo corso,
a penetrare, non per pura curiosità, fino alla sorgente e a manifestare il suo segreto;
come i raggi del sole invitano l’uomo a contemplare la magnificenza del mondo,
ma colpiscono con la cecità il presuntuoso che osasse per curiosità scoprire l’origine della luce; come la fede si offre all’uomo come guida nella via della vita,
ma pietrifica lo sfacciato che pretendesse di comprenderla;
così il desiderio e il segreto dell’amore è che la sua origine nascosta nel suo intimo debba restare un mistero, che nessun curioso e presuntuoso osi disturbarla per vedere ciò che non si può vedere, poiché questa curiosità non fa che dissipare la gioia e la benedizione
(Kierkegaard, Atti dell'Amore)
sabato 29 ottobre 2011
Tu sei un ingenuo
LE ORME DEL CREATORE
Un arabo accompagnava attraverso il deserto un esploratore francese. E ogni mattino si prostrava a terra per adorare e pregare Dio.
Un giorno il francese gli disse: “Tu sei un ingenuo: Dio non esiste, difatti tu non l’hai mai visto né toccato”.
L’arabo non rispose.
Poco dopo il francese notò delle orme di cammello ed esclamò: “Guarda, di qui è passato un cammello”.
E l’arabo rispose: “Signore, lei è un ingenuo, il cammello non l’ ha né visto né toccato”.
“Sciocco sei tu! Si vedono le orme!”, replicò il francese.
Allora l’arabo, puntando il dito verso il sole: “Ecco le orme del Creatore: Dio c’è”…
(P. Pellegrino)
S. Kierkegaard
questo sconosciuto
Ma che cos'è allora questo Sconosciuto, contro il quale l'intelletto va a sbattere nella sua passione paradossale e che confonde all'uomo la sua conoscenza di sé? È l'Ignoto. Esso però non è qualcosa di umano, per quanto noi conosciamo l'uomo, e neppure qualche altra cosa che noi conosciamo. Questo sconosciuto, chiamiamolo allora Dio. Questo attributo, che gli diamo, è soltanto un nome. Di dimostrare che questo sconosciuto (Dio) esiste, l'intelligenza ci pensa appena. Se Dio non esiste, allora è certamente impossibile dimostrarne l'esistenza; ma se esiste, è una vera scemenza volerlo dimostrare; poiché precisamente nel momento in cui incomincio la dimostrazione, io l'ho già presupposto non come una cosa dubbia - ciò che non potrebbe di certo essere un presupposto - ma come cosa già pacifica, perché altrimenti non avrei incominciato a dimostrarlo, perché si comprende facilmente che tutto ciò sarebbe impossibile se Dio non esistesse.
S. Kierkegaard
giovedì 24 febbraio 2011
si dilegui come un'idea fugace
Non permettere, o Dio, che la nostra fiducia in Te si dilegui come un'idea fugace.
Fa' che in noi la nostalgia del tuo regno e le nostre speranze del tuo splendore non siano simili a nubi senza pioggia.
Ma, come rugiada che disseta, esaudite, bagnino le nostre labbra; e, come la manna celeste, ci sazino per sempre.
Søren Kierkegaard
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