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venerdì 25 gennaio 2013

Chiedo aiuto al tempo che maturi questo amore


Corteggio l’amore,
quell’attimo frusciante
che non sai mai se nasce
da dentro la terra
o dal profondo dei cieli.
Attimo in cui provi
l’estasi dell’esistenza
quando il tempo e lo spazio
diventano uno.
Troppo stretto il mio petto
per questo dono del cielo.
Chiedo aiuto al tempo
che maturi questo amore,
granello dopo granello,
in dolcezza e umiltà.
Luigi Verdi

domenica 30 dicembre 2012

Uno spazio dove è consentito deporre le armi


Non dipende solo dalla pigrizia se le relazioni umane si ripetono così monotone e senza novità, ma dalla paura del nuovo e dell’imprevedibile che l’amore richiede, dal non lasciare uno spazio aperto che divenga un luogo non solo per accogliere l’altro, ma per la relazione con lui. Uno spazio dove è consentito deporre le armi, rilassarsi e incontrarsi. (don Luigi Verdi)

sabato 29 dicembre 2012

non da sottomessi o da schiavi, ma da innamorati


Quando si è innamorati, tutto di noi, mente, corpo e anima è unito verso l’oggetto del nostro amore. Per questo quando Gesù diceva: “Amate Dio con tutta la mente, con tutto il corpo e con tutta l’anima”, chiedeva di tornare ad amare Dio non da sottomessi o da schiavi, ma da innamorati. Don Luigi Verdi

giovedì 25 ottobre 2012

Tu, accogli la lotta dei piccoli


Tu, accogli la luce della candela
che i piccoli accendono all’alba e alla sera,
che all’aurora gridano
chiedendo in prestito le tue ali
e trovare riposo.
Tu, accogli la lotta dei piccoli,
la loro ricerca di pace
mille volte sognata e attesa non senza tremore.
Gli anni duri di pazienza e fedeltà
per poter fare della vita una luce.
Tu, ti riveli ai piccoli che fanno
di ogni ombra una freccia di luce,
che si aprono come fiore del mattino.
Io temo uomini e fedi
dei saggi e degli intelligenti,
che non provano neanche un istante
a stare nel presente,
a respirare nel giardino di Dio.
Luigi Verdi

domenica 28 agosto 2011

rendere conto di ogni passo e di ogni gesto


Mi sono perso partendo da poco,
da un gesto mancato,
un sorriso trattenuto.
Quando il cuore
si pente di fuggire
e si libera
dovrà rendere conto
di ogni passo e di ogni gesto.
Intanto,
mi alzo all’alba,
quando giunge la voce
delle piccole cose,
quando lentamente si muovono
il bene e il male
e i loro confini sono visibili
a occhio umano.
Luigi Verdi

mercoledì 24 agosto 2011

Oggi non si ha tempo, né testa, né cuore per i dettagli


Giorni che nelle case, al lavoro e con gli amici al
bar sono passati dal parlare degli europei deludenti a dove trascorreremo le ferie. Giorni in cui
si parla di prendere le impronte ai bambini rom.
Odora di muffa questo tempo, di non sincerità e
menzogna, di orgoglio e disperazione. Che delitto la freddezza e la durezza del cuore.
Oggi non si ha tempo, né testa, né cuore per i
dettagli, pur sapendo che ogni rapporto di amore
è fatto di dettagli, di piccole attenzioni.
Giustizia vuol dire “prendersi a cuore”, essere
per l’altro, abitare nell’altro, lasciarsi abitare
dall’altro, dalle sue sofferenze, dalle sue fatiche,
amare con fedeltà e passione.
Per fortuna quest’odore di muffa, di chiusura e
di menefreghismo non mi impedisce di avere nel
cuore altri odori e altri volti. (Luigi Verdi)

venerdì 19 agosto 2011

vicina l’eternità


Il silenzio si fa
custode dei giorni
si fa acqua e luce
e gli occhi brillano.
Giacimi accanto
in questo attimo
che fa vicina l’eternità
e tenera l’umanità.
Tornino i viandanti del silenzio
e come flauti di canna
ci facciano ascoltare
il suono lento
del Tuo respiro.
Don Luigi Verdi (da “Il domani avrà i tuoi occhi”)

giovedì 28 luglio 2011

Una chiesa che abbraccia.

Scrive il filosofo Kierkegaard che ciò che ha completamente confuso il cristianesimo e in gran parte ha originato la chimera di una chiesa trionfante è il fatto di averlo considerato una verità nel senso del risultato, non nel senso della vita. Quello che ha ingannato il cristianesimo è aver considerato che la verità è un risultato, un qualcosa che devi raggiungere. No, la verità è vita.

Noi dovremmo capovolgere quest'idea per cui la vita religiosa ha i suoi spazi a sé, quasi separati dal resto: no, la vita è religiosa di suo, la vita è sempre religiosa. Per tutti. E proprio oggi, in questi giorni di Pasqua, nel Vangelo troviamo Gesù che dice a Maria: "Va a dire ai miei fratelli che c'è posto per tutti". Per duemila anni la cristianità ha predicato una cosa terribile, e cioè che fuori di Cristo non c'è salvezza, che fuori della chiesa non c'è salvezza. Io vorrei che questo nuovo millennio ci dicesse che non c'è nessuno di voi fuori di Cristo, che nessuno è fuori dalla chiesa.

Vedete, ogni giorno incontro tante persone. E alla fine mi rendo conto che, in profondità, ciascuno cerca cose molto semplici: un pezzo di pane e un po' di affetto. E allora basterebbe che noi nella chiesa si riuscisse a dare questo, in modo semplice, profondo. Alle persone non servono cose vuote, quello che cercano non sono riti senz'anima o cuori senza tenerezza, ma un pezzo di pane e un po' di affetto. E questo vale anche per giovani: quando annusano che c'è qualcosa di autentico, di semplice, lo capiscono. E si avvicinano.

Tutti noi abbiamo di qualcosa di semplice, di essenziale, di condiviso. Ma per poterlo offrire bisogna essere con la gente, starci, perché la compassione nasce da una presenza viva, reale. Forse per questo tanti discorsi, tanti documenti della chiesa non sono abitati dalla compassione. Perché sono spesso scritti a tavolino, e non nascono da un esserci. Un conto è abitare nei palazzi, un conto è abitare con la gente, guardarla negli occhi, vederne la lacrime, la faccia, ogni giorno.

Una chiesa che abbraccia. Ecco la prima cosa che mi sta a cuore. www.romena.it/la-fraternita/mi-sta-a-cuore/archivio-qmi-sta-a-cuoreq/299-1-una-chiesa-che-abbraccia.html