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martedì 15 novembre 2011

terribile allo stesso tempo


Da "Dalla paura all'amore, riflessioni quaresimali sulla parabola del figlio prodigo, H.J.M. Nouwen, Queriniana":
"Noi siamo nati per amare, ma non siamo capaci di amare in maniera incondizionata. E' meraviglioso ed è terribile allo stesso tempo. Cresci grazie a questo nello stesso tempo per questo soffri. La cosa più importante è che tu cerchi di accogliere e di integrare questo mistero meraviglioso e incredibile: tu sei stato messo in contatto con l'"amore preveniente" di Dio attraverso canali che sono stati spezzati, e mediante le tue ferite hai potuto avere accesso all'esperienza dell'"amore primo, preveniente". "Beati i poveri" comincia ad acquistare un senso in questo contesto".

martedì 5 ottobre 2010

l’amore non diventi una scusa per fare tutto ciò di cui abbiamo voglia


PREMUROSI CON LE PERSONE VICINEdi Paulo Coelho
Camminavo con due amici per le strade di New York. Tutt’a un tratto, nel bel mezzo di una normale chiacchierata, i due cominciarono a discutere e per poco non si misero a litigare.
Più tardi – con gli animi ormai rasserenati – ci sedemmo in un bar. Uno di loro allora chiese scusa all’altro: “Mi sono accorto che è molto più facile ferire chi ti sta vicino”, disse. “Se tu fossi stato un estraneo, io mi sarei controllato molto di più. Invece, proprio per il fatto che siamo amici, e che mi capisci meglio di chiunque altro, ho finito per essere molto più aggressivo. Questa è la natura umana”.
Forse è proprio così, ma noi combatteremo contro ciò. Non dobbiamo infatti permettere che l’amore diventi una scusa per fare tutto ciò di cui abbiamo voglia. È proprio con le persone vicine che dobbiamo essere più premurosi.



I SEGRETI DI SANTA TERESA DEL BAMBIN GESÙ

 Sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze e invece edificarsi dei più piccoli atti che si vedono fatti;

 Non curarsi di essere giudicati bene dagli altri;

 Fare per le persone antipatiche, tutto quello che si farebbe per le persone più simpatiche;

 Non scusarsi né difendersi mai dalle accuse;

 Non avvilirsi nel vedersi deboli e imperfetti anzi averne motivo di gioia perché Gesù copre la moltitudine di peccati;

 Dare a chi chiede con malagrazia rispondendo con gentilezza;

 Essere felici se ci prendono qualcosa di nostro o ci si chiede un servizio che non ci spetta, essere contenti di interrompere per carità, un lavoro in corso;

 Anche i beni spirituali sono un dono che non ci appartiene, per cui dobbiamo essere contenti se qualcuno si appropria di nostre intuizioni o preghiere;

 Non cercate consolazioni umane ma lasciate tutto a Dio;

 Quando un compito ci sembra superiore alle nostre forze,mettersi nelle braccia di Gesù sapendo che da soli non siamo capaci a nulla;

 Se si deve riprendere qualcuno accettare la sofferenza di doverlo fare pur sentendosi incapaci e non all’altezza;

 Non cercare di attirare a sé i cuori degli altri ma condurli a Dio da servi inutili;

 Non avere paura di essere severi se c’e né bisogno, pregare comunque sempre prima di dire qualcosa;

 Nell’ aridità recitare molto lentamente il Pater e l’ Ave;

 Accettare le umiliazioni e le critiche con gratitudine;

 Cercare la compagnia delle persone meno gradite agli altri;

 Offrire al Signore le cose che ci costano cercando di farcele piacere;

 Accettare che il proprio lavoro non venga considerato;

 Più il fuoco dell’amore di Dio incendierà il nostro cuore e più le anime si avvicineranno a noi correranno dietro all’amore di Dio;

 Soffrire momento per momento quello che Dio ci manda, senza preoccuparsi per l’avvenire.

venerdì 7 maggio 2010

voglio svegliare l'aurora

Saldo è il mio cuore, o Dio,saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, a te voglio inneggiare:svegliati, mio cuore,
svegliatevi arpa e cetra,voglio svegliare l'aurora. (salmo)

Non voi avete scelto me,
ma io ho scelto voi e vi ho costituiti
perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga;
perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome,
ve lo conceda. Gv 15,12-17

A differenza dell'amore erotico, in cui gli amanti si amano ponendosi l'uno di fronte all'altro,
gli amici si tengono l'uno di fianco all'altro, mirando alla stessa meta o avendo un interesse comune:
il vero, il bene, il bello (C. S. Lewis).
Ciò che unisce i veri amici è la verità espressa in una vita virtuosa.
La parola rivelata contiene tutte le verità che la chiesa crede, vive e insegna;
esse, però, debbono essere attualizzate e continuamente adattate alle necessità sempre nuove del popolo di Dio, senza che perdano la loro oggettività.
Il servizio del magistero ha proprio il compito di evitare il pericolo che, nel processo di attualizzazione, esse siano travisate.
Se questo avviene, il magistero interviene, nelle forme previste, per richiamare, correggere e condannare gli errori contro la fede e la morale.
Si tratta non di un abuso di potere, ma di un indispensabile servizio alla verità, al quale il popolo di Dio deve rispetto, obbedienza e gratitudine.

domenica 2 maggio 2010

Quando ho cominciato ad amarmi davvero

bellissimo post di http://pensieriinvolo.splinder.com/home?from=0
Nel giorno del compleanno ricevi doni. Questo è un bellissimo dono che Chaplin ha fatto a noi nel suo 70° compleanno.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto
che la sofferenza e il dolore emozionali sono solo un avvertimento
che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama AUTENTICITA’

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito
com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso
di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
é un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama MATURITA’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre
ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello
che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama SINCERITA’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò
che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è AMORE DI SE’

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama SEMPLICITA’.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo PERFEZIONE.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è diventato
un compagno importante.
Oggi a questa unione do’ il nome di
SAGGEZZA DEL CUORE.

Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi.
Oggi so che QUESTO è LA VITA!

Chalrles Chaplin – in occasione del suo 70° compleanno

distintivo cristiano

Due persone hanno assoluta necessità di incontrarsi, per un affare della massima importanza; però non si sono mai viste prima Non rimane che scambiarsi alcuni connotati caratteristici, ad esempio descrivere in modo dettagliato gli abiti che indossano...
Gesù ha chiesto anche a noi di assumere il connotato della carità, per essere riconosciuti come suoi discepoli, e agevolare il ritorno dei lontani alla casa del Padre. Noi spesso lo cambiamo, con il pretesto ch è troppo impegnativo; lo sostituiamo con qualche altro segno più facile: belle celebrazioni, grandiose sagre, gite parrocchiali. Se gli "altri" non ci riconoscono come discepoli di Gesù, sappiamo il motivo; se desideriamo che ci avvicinino come seguaci di Cristo, sappiamo quali strade ridimensionare e quali imboccare con maggiore intensità.

da questo conosceranno che siete miei discepoli...

Signore, mio Dio, è con te che voglio cominciare questa nuova giornata. Ti ringrazio di questa mattina, e di essere sempre presente per me.Tuo Figlio ci ha lasciato in testamento un comandamento: dobbiamo amarci gli uni gli altri come egli stesso ci ha amati. Concedimi la forza di amare anche coloro che non mi invitano a farlo e di riconoscere anche in loro il volto di tuo Figlio. Fammi diventare oggi il segno del tuo amore, affinché altri possano riconoscerti. Amen.
Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all'ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.(Dal Salmo 144)
Egli dimorerà fra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il ''Dio-con-loro''.
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate".
E colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose".(Ap 21,1-5a)
Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri".(Gv 13.34-35)
Se ci si dedica a seguire questo comandamento, ci si accorge molto presto che l'amore non si comanda. Eppure, se si è capaci di impegnarsi ad amare il proprio prossimo per amore di Gesù - come egli stesso ha fatto - si trova ben presto la risposta a parecchie altre domande. Ci si rende conto che il cammino di Gesù è un cammino di vita, per lui ma anche per molte altre persone intorno a lui.
"Ecco da cosa gli uomini riconosceranno che voi siete miei discepoli". Forse dai prodigi che operavano? Dai morti che risuscitavano? Nient'affatto! E da che cosa, allora? "Ecco da che cosa gli uomini riconosceranno in voi i miei discepoli: dall'amore che avrete l'uno per l'altro"...
Qui ancora, notate, è la virtù che è messa in valore: lo zelo, la compassione, la fatica del comandamento, la dimenticanza del proprio interesse, la preoccupazione di adempire i doveri del proprio compito pastorale, tutto ciò è frutto della virtù dell'amore; non dei miracoli e dei prodigi, ma dell'amore.
SAN GIOVANNI CRISOSTOMO