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mercoledì 4 luglio 2012

diamo, diamo generosamente


L’ETICA DELLA GRATUITÀ E DEL RISPETTO

          Omologare gli altri ai nostri schemi è una mancanza fondamentale di rispetto. Pretendere e lamentarsi è segno che il nostro agire non è all’insegna della gratuità e del rispetto. Il credente fa del bene senza aspettarsi necessariamente di essere ricambiato, anzi spesso è chiamato a farlo nel segreto, e solo il Padre che vede nel segreto lo ricompenserà (Mt 6,4). La logica cristiana dell’attesa dagli altri è quella del dono d’amore: diamo, diamo generosamente, seminiamo largamente, consapevoli che se seminiamo il bene presto germoglierà. La logica cristiana dell’attesa è anche quella del rispetto, ad imitazione di quello paziente di Dio, che aspetta anche quando la nostra libertà sceglie diversamente.L’etica della gratuità e del rispetto è un’etica incentrata sul dono. Tutto il cristianesimo è incentrato sull’idea di dono: quello che Dio ci fa, dando suo Figlio in pura gratuità, senza prospettiva di guadagno, contro ogni logica di equivalenza, contro ogni calcolo. Soprattutto, però, esso rimanda a un compimento finale in cui giustizia e dono saranno una cosa sola (G. Savagnone).

mercoledì 27 giugno 2012

aspettarsi che gli altri rispondano alle nostre sollecitudini


LA “FAIDA” DEI REGALI

          Il rapporto asimmetrico del do ut des, induce nel ricevente un bisogno di parità sicché il dono diventa un modo per innescare un rapporto di scambio seppure differito. Infatti il dono, anche se si propone vestito di generosità gratuita, in realtà risulta spesso un tentativo di estendere il proprio “potere” sull’altro inducendogli vissuti di gratitudine e dipendenza. Non a caso al ricevere deve sempre seguire un dare: chi riceve percepisce nel dono ricevuto una sorta di possibile ricatto, un pericolo da esorcizzare e non potendo rifiutarlo occorre almeno restituirlo e più bello. La logica del ricatto, la “faida” dei regali che “chiedono” altri regali forse non ci è così estranea. Sarebbe bene interrogarsi quanto siamo liberi nel regalo, quanto ci interessa sul serio regalare, per esempio, ai nipotini il tal giocattolo, o quanto non siano, essi stessi bambini, oggetti mediatori attraverso cui far giungere informazioni precise ai “grandi”, ai genitori (A. Cortese).La logica del do ut des e la logica dei regali portano a una logica delle attese e delle pretese, a una logica del lamentarsi perché il mondo gira diversamente da come noi ce lo attendiamo. Tutto questo comporta una responsabilità etica. È un problema morale aspettarsi che gli altri rispondano alle nostre sollecitudini, senza considerare che probabilmente mal tollerano la nostra iniziativa, non la condividono, non vogliono essere coinvolti, oppure non accettano i nostri metodi e i modi di realizzarla.
Giovanni Russo