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mercoledì 13 febbraio 2013

se riuscirò a dormire, so che non sarò cambiato


QUANDO CI SI STANCA DI PREGARE


Signore,
avevo detto che questa sera
non volevo pregare.
Ho troppa paura:
non voglio correre il rischio di udirti.
Dovrei sforzarmi ancora,
sforzarmi sempre.
E questa sera
Non voglio fare questo sforzo.
Questa sera proprio no.

Questo lungo seguito di giorni
In cui non balena nessun imprevisto,
e che mi annoiano...
Tutti questi giorni
Che passano senza che io sappia
Se ho progredito,
se sono un po’ migliore.
E’ buio e penso che il domani è vicino.
Quando mi sveglierò,
se riuscirò a dormire,
so che non sarò cambiato.
Sarò lo stesso.
Né migliore, né peggiore,
con la stessa giornata da passare,
le stesse occasioni di fare del bene,
a cui mancherò come al solito.
Quante volte, tuttavia,
ti ho chiesto la perfezione:
<< Siate perfetti come è perfetto
il Padre vostro che è nei cieli...>>
Non ci sono arrivato.
Ed ora che il tempo passa mi domando
Se ci riuscirò in giorno,
e se vale la pena che mi sforzi.

Mi domando, Signore,
se ho cercato la perfezione
in modo abbastanza puro.

                                                  Lucien Jerphagnon

martedì 24 aprile 2012

Non andrò in qualche torre d'avorio

Signore!
No, resisterò
alla disperazione che viene,
e non fuggirò.

Non andrò in qualche torre d'avorio,
lontano dagli uomini,
fuggendo col pensiero questo mondo.

Voglio restare in mezzo a questo mondo, così com'è,
a questo mondo ove si lotta.

Voglio restare al mio posto.
Non sono gran che, certo.

Che cosa può,
in mezzo a tutto questo caos,
la piccola luce di una coscienza,
debole chiarore che la notte assorbirà?
E tuttavia, mio Dio,
devo adempiere quello
per cui sono stato creato.

Devo rendere testimonianza,
e dire, e mostrare agli uomini
che esiste qualcosa di diverso dal buio,
di diverso dalle urla di paura,
di diverso da questi discorsi incendiari,
dalle invasioni.

LUCIEN JERPHAGNON