La pace cristiana non è regolata dal “do ut des”:
se tu sarai pacifico con me, io lo sarò con te. [...]
Al pari della fede, della speranza e della carità,
la pace è vera beatitudine
quando non c’è tornaconto né convenienza né interesse di pace,
vale a dire
quando incomincia a parere una follia
davanti al buon senso della gente “ragionevole”.
Se uno raccorcia la pace,
o cerca di contenerla nell’area di una “ragione computistica”,
sarà portato a concludere che
il non essere in pace con chi non è in pace con noi,
non è un peccato,
ma un diritto
che arriva fino allo sterminio della parte avversa.
La contabilità cristiana conosce la sola partita del dare:
se vi aggiungiamo l’avere,
non ci dobbiamo sorprendere
se rivedremo sul tappeto le ragioni del lupo,
il quale, essendo a monte del fiume,
trovava che l’agnello gli intorbidava le acque.
Se gli altri odiano,
non è una ragione perché odiamo anche noi.
Si vince il male col bene;
la malattia con la salute;
si oppone all’ostilità la carità:
questo è il comandamento di Dio.
Gli altri sono comandamenti di uomini,
e uomini senza Dio,
anche se fanno salamelecchi al prete.
Quando ci si giustifica delle ingiurie nostre col fatto delle ingiurie altrui,
decadiamo dal cristianesimo:
rendiamo nulla l’incarnazione con la passione e la risurrezione di Cristo.
Ad amare i soli amici erano buoni anche i pagani.
La pace comincia in noi... in me e da me, da te, da ciascuno....
Come la guerra.
Ma come si può arrivare alla pace
se si seguita a coltivare,
quasi orto per ortaggi,
questa spartizione manichea dell’umanità e della spiritualità;
se si seguita ad alimentare una polemica fatta di apriorismi e ingiurie;
deformazioni e repulse;
se si aumentano ogni giorno più la disparità economica
tra chi spedisce lingotti d’oro all’estero
e chi vive nelle baracche
e intristisce nella disoccupazione;
se si insiste a vedere nel fratello insignito
di un diverso distintivo politico
un cane da abbattere,
un rivale da sopprimere,
un nemico da odiare?
Quanti cristiani,
per assicurarsi un diritto all’odio,
si tramutano in farisei che non vedono fratelli,
ma pubblicani, ma samaritani, ma pagani.
Come se Gesù non fosse mai venuto,
e non fosse morto e risorto!...
(Primo Mazzolari, Tu non uccidere).
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