VIVERE L’AMORE COMUNQUE E DOVUNQUE
<<La sera dell’Assunzione del 1975 fui arrestato nel palazzo della presidenza e mi portarono in una parrocchia vicino alle montagne, a 15 Km dal vescovado. Mi resi conto che non avevo ormai alcuna possibilità di decisione e mi ricordai di un vescovo americano che fu prigioniero in Cina e che quando fu rilasciato non poteva più camminare. Arrivato in America, fu intervistato e la prima cosa che disse fu di avere passato il suo tempo ad aspettare. In carcere tutti attendono ad ogni istante la liberazione, ma io mi sono detto, mentre mi stavano accompagnando, che era un’illusione sperare di tornare a Roma e di fare un lavoro importante perché la cosa più probabile, nelle condizioni in cui mi trovavo, era che sopraggiungesse la morte. Decisi quindi che non avrei aspettato, che avrei vissuto il momento presente e che lo avrei colmato di amore."
"E’ vivendo il presente che si possono adempiere bene i doveri di ogni giorno. E’ vivendo il presente che le croci diventano sopportabili; è vivendo il presente che si possono cogliere le ispirazioni di Dio, gli impulsi della sua grazie. E’ vivendo il presente che possiamo costruire fruttuosamente la nostra santità. Bisogna essere l’amore nel momento presente, con Dio e con tutti. Si possono fare grandi cose, ma è difficile fare bene tutto; solo nella santità si può farlo. L’uomo realizza se stesso nella comunione con Dio dicendo di sì a Lui in ogni momento della sua vita, rispondendo al sì che Dio ha detto creandolo per amore. Se non posso fare nulla in una data circostanza, o per una persona cara in pericolo o malata, posso però fare quello che si vuole da me in quel momento: studiare bene, pulire bene, pregare bene… Basta vivere nell’amore." "Anche quando sono uscito dalla prigione ho continuato a dirmi: "Io non aspetterò. Vivo il momento presente colmandolo di amore". Ciascuna parola, ciascun gesto, ciascuna telefonata, ciascuna decisione è la cosa più bella ed importante della mia vita. Riverso in ogni azione il mio amore, il mio sorriso, ho paura di perdere un secondo, vivendo senza senso.
Credo che anche per te il momento più bello è il momento presente. Vivilo in pieno nell’amore di Dio. La tua vita sarà meravigliosamente bella se sarà un cristallo formato da milioni di istanti vissuti con amore. I doveri di ogni istante, sotto le loro oscure apparenze, nascondono la verità del divino volere. Essi sono come il sacramento del momento presente. Per fare una linea retta, bisogna fare migliaia di punti e, se facciamo bene ogni punto, essa diventa una bella linea retta. La nostra vita è formata da milioni di minuti; se viviamo bene ogni minuto abbiamo una vita santa. Non si può essere santi con intervalli, non si può vivere respirando ad intervalli perché bisogna respirare sempre."
Card. F.X.N. Van Thuan
SIGNORE, NON SONO CAPACE…
Credo, Signore, che sarei capace di compiere una volta, qualche atto straordinario. Un'azione che impegnerebbe tutto me stesso, se fossi sconvolto da una sventura, colpito da un'ingiustizia, se uno dei mie cari fosse in pericolo...
Ma ciò che mi umilia e spesso mi scoraggia, e che non sono capace di donare la mia vita pezzo a pezzo, giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, donare, sempre donare... e darmi!
Questo non posso farlo e tuttavia è certamente ciò che tu mi chiedi...
Ogni giorno mille frammenti di vita da donare, in mille possibili gesti d'amore, che più non si vedono tanto sono abituali, e più non si notano tanto sono banali, ma di cui tu mi dici di aver bisogno per mettere insieme un'offerta e perché un giorno io possa dire in verità: Ai miei fratelli io ho donato tutta la mia vita.
Questo non posso farlo e tuttavia è certamente ciò che tu mi chiedi...
Ogni giorno mille frammenti di vita da donare, in mille possibili gesti d'amore, che più non si vedono tanto sono abituali, e più non si notano tanto sono banali, ma di cui tu mi dici di aver bisogno per mettere insieme un'offerta e perché un giorno io possa dire in verità: Ai miei fratelli io ho donato tutta la mia vita.
E' ciò che desideri, Signore, ma non ne sono capace... non posso farlo, lo so, ed ho paura.
Figliolo, io non ti chiedo di riuscire sempre, ma di provarci sempre.
E soprattutto ascoltami, ti chiedo di accettare i tuoi limiti, di riconoscere la tua povertà e di farmene dono, perché donare la propria vita non vuol dire donare soltanto le proprie ricchezze, ma anche la propria povertà, i propri peccati.
E soprattutto ascoltami, ti chiedo di accettare i tuoi limiti, di riconoscere la tua povertà e di farmene dono, perché donare la propria vita non vuol dire donare soltanto le proprie ricchezze, ma anche la propria povertà, i propri peccati.
Fa' questo, figliolo, e con i pezzi di vita sciupata, da te sottratti a tutti coloro che aspettano, colmerò i vuoti, dandoti in cambio la durata, perché nelle mie mani la tua povertà offerta, diventerà ricchezza per l'eternità.
Michel Quoist