sabato 11 agosto 2012

come vorremmo essere trattati noi

  Ogni prossimo, che incontriamo nella giornata, amiamolo così. Immaginiamo di essere nella sua situazione e trattiamolo come vorremmo essere trattati noi al posto suo. La voce di Dio che abita dentro di noi ci suggerirà l’espressione d’amore adatta ad ogni circostanza. 
                                                      Chiara Lubich

venerdì 10 agosto 2012

Amico, hai in te un grande tesoro e non te ne sei accorto


Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:
Una volta Dio decise di travestirsi da mendicante
per poter andare sulla terra senza essere riconosciuto.
E così, camminando per strada,
trovò un calzolaio a cui chiese un favore:
“Amico, potresti riparare i miei sandali?
Sono così rotti. Non ce la faccio più a camminare così”.
“E con che cosa mi pagheresti? Sei più povero di me”.
Rispose il calzolaio.
Disse Dio sorridendo: “Certo che ti posso pagare.
Anzi, io potrei darti diecimila euro in cambio dei tuoi occhi”.
“E perché mi servirebbero diecimila euro
se più tardi non potrò vedere? Rispose il calzolaio.
Dio disse ancora: “Io ti potrei dare centomila euro
se mi dai le tue gambe”.
“E che cosa farò con tanto denaro se poi non potrò camminare?”.
Replicò il calzolaio.
Parlò Dio un’altra volta: “Io ti darò un milione di euro,
ma tu mi devi dare le tue braccia”.
Il calzolaio, dopo essersi un po' impazientito, aggiunse:
“E perché dovrei volere tantissimi soldi
se poi non potrò abbracciare nessuno o lavorare con le mie mani?”.
E mentre se ne andava, disse Dio:
“Amico, hai in te un grande tesoro e non te ne sei accorto”.

giovedì 9 agosto 2012

una novità assoluta


Ogni uomo è una novità assoluta sulla terra,
nel mentre che è immerso nel fiume della vita.
Non c'è mai la stessa luce
che si posi sullo stesso fiore;
non c'è mai una primavera
uguale a un'altra primavera;
non c'è mai un atto d'amore
che non sia un nuovo atto d'amore,
e una comunione
che non sia una nuova comunione.
E ogni giorno è un giorno
mai vissuto da nessuno sulla terra.
E nessuno sa dire, neppure di sé stesso
che cosa penserà alla fine della giornata,
avanti che cali la sera.
E anche Dio, soprattutto Dio
è sempre nuovo.
                                                                                   
                                                            David Maria Turoldo

mercoledì 8 agosto 2012

essere misericordiosi e compassionevoli


"Se dobbiamo essere misericordiosi e compassionevoli verso il prossimo, è soprattutto quando conosciamo il suo difetto dominante. Il primo impulso è di dirigere su questo difetto tutta la nostra severità, ma invece bisogna dirigervi tutta la nostra carità: è una debolezza che deve esserci sacra perché Dio solo può curarla e guarirla."
Dal diario di Raïssa Maritain

martedì 7 agosto 2012

la pigrizia nel trovare soluzioni


”Non pretendiamo che le cose cambino se
continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso. 

La creatività nasce dall'ansia, come il
giorno nasce dalla notte oscura. E‘ nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. 

Chi attribuisce le sue sconfitte e i suoi
errori alla crisi, violenta il proprio talento e
rispetta più i problemi che le soluzioni.
La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. 

Lo sbaglio delle persone e dei paesi è la pigrizia nel trovare soluzioni. 
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. 
E‘ nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza. Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire
esaltare il conformismo. Invece di questo, lavoriamo duro!
L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.”

                                                
                                                                     Albert Einstein (1879-1955)

lunedì 6 agosto 2012

scavalcare l’inverno per arrivare in fretta all’estate


SPEDIZIONE DI SCOPERTA

Se non hai
tanta fretta
(alla tua morte giungerai comunque in tempo)
potresti renderti conto di molte più cose.
Potresti per esempio scoprire
che la punta del tuo dito
ha la stessa forma arcuata
di un acino d’uva
che la sua pelle ha lo stesso schema
di piccole scanalature rigate
della buccia dell’uva
e che quando premi la punta di un dito su un altro
la sensazione di morbida durezza è la stessa
di quando la premi sull’uva.
Scopriresti
che le palpebre degli anziani
sono grezzamente rugose come la buccia dei fichi
ma sottili e trasparenti
come la pellicola dell’occhio di un uccello
Avresti il tempo di vedere
che nello smalto brilla un sorriso
che il coltello in realtà è un raggio catturato
e che lo sgombro è stato cotto alla griglia dall’ombra
Scopriresti che
spesso una pietra dura protegge
un soffice segreto
e avresti il tempo di ascoltare la melodia
che risuona dentro ogni capello
Potresti leggere il messaggio della brina
sul vetro della tua finestra
e stupito scopriresti
quanto è difficile piangere
sotto un sole abbagliante
così come ci vuole coraggio per ridere
nel buio della notte
Se sei un uomo
scopriresti
che la donna che porti dentro sogna
di poter mettersi a piangere
e se sei una donna
che l’uomo che porti dentro sogna
di poter rendere conto
della tua fragilità sprecata
Scopriresti
che quasi tutto quello che rimproveri agli altri
è un rimprovero che hai evitato di farti
Se ti dessi il tempo di contemplare
il tappeto del paesaggio che hai tessuto con la tua vita
potresti scoprire molti sentieri che hai saltato
ai quali non potrai tornare
E forse grazie alla tua scoperta
smetteresti di far correre il giorno
per raggiungere velocemente la notte
smetteresti di scavalcare l’inverno
per arrivare in fretta all’estate
e con questo sapere
allungheresti in modo considerevole la tua vita.
.Maria Wine (1912-2003)

domenica 5 agosto 2012

nonostante i colpi continua a vivere


CLARIBEL ALEGRÍA

DAMMI LA MANO

            “Oggi amo molto meno la vita
              ma sempre mi piace vivere”...
              César Vallejo
Dammi la mano
amore
non lasciarmi sprofondare
nella tristezza
Il mio corpo ha già imparato
il dolore della tua assenza
e nonostante i colpi
continua a vivere.
Non andartene
amore
incontrami nel sogno
difendi la tua memoria
la mia memoria di te
che non voglio smarrire.
Siamo la voce
e l’eco
lo specchio
e il volto
dammi la mano
aspetta
devo armonizzare il mio corpo
per raggiungerti.
(da Saudade, 1999)