<
Io lo so che non sono solo anche quando sono solo…
sotto un cielo di stelle e di satelliti tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna, un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su era bello il panorama visto dall'alto
si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose ma l'unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l'odore della città il suono dei motorini il sapore della pizza
le lacrime di una mamma le idee di uno studente gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo…
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango…
la città è un film straniero senza sottotitoli una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono che succede che si dice chi ci crede
e allora ci si vede
ci si sente soli dalla parte del bersaglio e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te ma ti guardi intorno e invece non c'è niente
un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che hanno ancora il coraggio di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi
smettere di lamentarsi
che l'unico pericolo che senti veramente è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente
il battito di un cuore dentro al petto la passione che fa crescere un progetto
l'appetito la sete l'evoluzione in atto l'energia che si scatena in un contatto…