sabato 11 maggio 2013

Per mia fortuna Dio si comporta in maniera del tutto diversa.


Spiritualità

 Se il mio rapporto con Dio 
dovesse dipendere soltanto 
dalle mie capacità, dalla mia fedeltà e costanza, 
sarebbe ben poco duraturo. 
Difficoltà e incertezze metterebbero in pericolo 
la mia fede, 
così come succede con tante cose preziose 
e significative della vita.
Per mia fortuna 
Dio si comporta 
in maniera del tutto diversa. 
Egli rimane fedele alla propria parola 
e verso di me. 
Il suo amore non si lascia mai 
mettere in discussione.

 (Rainer Haak)

venerdì 10 maggio 2013

Ci sono però situazioni nelle quali tutte queste persone e questi espedienti non mi bastano


Spiritualità

 Nel corso della mia vita ho cercato aiuto,
di volta in volta,
presso i genitori e gli insegnanti,
presso esperti e medici,
presso amici e anche presso qualche esoso specialista.
Ho pure provato ad aiutarmi da me stesso
con diversi mezzi e sistemi.
Ci sono però situazioni nelle quali
tutte queste persone
e questi espedienti non mi bastano
per poter tirare avanti.
Nei momenti decisivi della vita,
il vero soccorso può venire
soltanto da Colui
che ci sorregge tutti con la sua mano.

 (Rainer Haak)

giovedì 9 maggio 2013

O Signore, oggi mi sento bene e ti ringrazio!


Spiritualità
 Essere persone di fede
non significa
dover proibire a se stesso e agli altri 
ciò che  è bello e piacevole. 
Anzi, il contrario!
La fede mi insegna che
l'amore e la gioia,
il mangiare e il bere,
la soddisfazione e la buona fortuna 
sono tutti doni di Dio. 
Dalla sua mano posso accogliere
la bellezza delle montagne
e lo splendore di un tramonto,
così come a persona
che mi ama,
i boccioli che fioriscono a primavera,
un buon pasto salutare.
O Signore,
oggi mi sento bene e ti ringrazio!

 (Rainer Haak)

mercoledì 8 maggio 2013

Poiché non ho nulla da offrire. . . accetterà me.


Spiritualità

 So di avere ben poco da offrire
in cambio dell'amore di Dio.
Non posso vantare grandi meriti,
la mia fede non è particolarmente solida,
non ho mai messo a repentaglio la vita per Dio.
Mi presento a Dio con le mani vuote.
Posso solamente sperare in lui
e aprirgli tutto il mio cuore:
egli mi assicura che non serve altro
per poter sperimentare il suo amore
e riconoscere la sua voce.
Poiché non ho nulla da offrire. . .
accetterà me.

 (Rainer Haak)

martedì 7 maggio 2013

Ero tentato di trarmi fuori da ogni responsabilità, da ogni fastidiosa incombenza e preoccupazione.

Spiritualità

 Nella vita di ognuno
ci sono momenti nei quali
si crede di non poter andare più avanti.
Anch'io mi sono trovato
in certe situazioni
in cui mi pareva di esser arrivato al capolinea.
Ero tentato di trarmi fuori
da ogni responsabilità,
da ogni fastidiosa incombenza
e preoccupazione.
Chi crede in Dio e nell

a vita,
non perde la fiducia di poter proseguire,
anche nelle ore oscure,
lungo il retto cammino.
Voglio ritrovarlo anch'io questo cammino
e, fidandomi di Dio.
Percorrerlo passo dopo passo,
qualunque sia la meta.

 (Rainer Haak)

lunedì 6 maggio 2013

Le due cose da cambiare urgentemente sono: io e lei


A complemento della meditazione, il racconto su Madre Teresa, penso che, dopo averci strappato un sorriso, ci aiuti a trovare la leva su cui poggiare i nostri sforzi.

Una volta un giornalista voleva mettere Madre Teresa con le spalle al muro e cercare di strapparle una critica, un’accusa, una lamentela nei riguardi della Chiesa.
Madre Teresa non cadeva nel tranello. 
Alla fine il giornalista spazientito disse: 
“Possibile che una donna intelligente come lei non trovi una o due cose che vanno urgentemente cambiate nella Chiesa per poterla migliorare?"
Madre Teresa fece un sorriso e poi, allargando le braccia, disse:
“Sì, ci sono due cose che vanno urgentemente cambiate, che vanno urgentemente migliorate. Sa quali sono?”. 
“Quali?” disse il giornalista 
convinto di aver strappato finalmente a Madre Teresa una critica. 
Madre Teresa, prontamente, rispose: “
Le due cose da cambiare urgentemente sono: io e lei. Se noi miglioriamo, migliorerà tutta la Chiesa”. 
E aggiunse: 
“Ho tanto bene da fare ogni giorno. Non ho tempo per le critiche: preferisco impiegarlo per moltiplicare la carità”.
Vale anche per noi. 
Comincia tu!
In qualunque situazione ti trovi, con qualunque persona tu debba trattare: comincia tu, ama per primo… 
così come fa il Signore con noi!

Chiesa fasciata dalle bende dello Spirito, accarezzata dal soffio dell’eternità, chiamata a giocare da protagonista la partita della storia umana.

A fondamento di qualsiasi altra considerazione dobbiamo porre questa verità molto elementare: qualunque sia o sia stato il grado di infedeltà della Chiesa, per quanto sia vero che essa abbia continuamente bisogno di misurarsi e confrontarsi con Cristo, fra Gesù e la Chiesa non c’è alcun contrasto decisivo. E’ per mezzo della Chiesa che egli, superando le distanze della storia, ci parla oggi direttamente e rimane in mezzo a noi come nostro maestro e Signore, come fratello che ci rende fratelli. Donando a noi Cristo, rendendolo vivo e presente in mezzo a noi, rigenerandolo continuamente nella fede e nella preghiera degli uomini, la Chiesa dà all’umanità la luce, un sostegno e un conforto tali, che senza di essi il mondo non sarebbe più concepibile. Chi desidera la presenza di Cristo in mezzo all’umanità, la può trovare soltanto nella Chiesa, mai contro di essa.
(J. Ratzinger, Rizzoli, 2008)

          Chiesa fasciata dalle bende dello Spirito, accarezzata dal soffio dell’eternità, chiamata a giocare da protagonista la partita della storia umana.

domenica 5 maggio 2013

focalizzare la ragione per la quale la parola di Dio non venga attuata, anche dopo essere stata ascoltata, compresa e gustata nella bellezza delle sue indicazioni.


Un piccolo commento ad una frase del vangelo di oggi.

Se uno mi ama osserverà la mia parola […]. Chi non mi ama, non osserva le mie parole”. 
Dal punto di vista letterario, si tratta di un evidente parallelismo antitetico. Il suo messaggio, però, intende focalizzare la ragione per la quale la parola di Dio non venga attuata, anche dopo essere stata ascoltata, compresa e gustata nella bellezza delle sue indicazioni.
La risposta è molto semplice: 
la motivazione dell’ubbidienza alla Parola sta tutta nel grado di amore che si ha verso Dio. Infatti, la disponibilità ad accettare la fatica e la sofferenza che comporta l’impegno di cambiare se stessi, affonda le radici nel grado di amore verso Colui che ci chiede tali cambiamenti. Ci rendiamo conto, a questo punto, come le regole, che presiedono alle relazioni umane dell’amicizia e dell’amore, siano valide anche nelle dinamiche dell’incontro con Dio. Un esempio chiarirà l’analogia: se una persona ci chiede di cambiare qualche aspetto del nostro modo di fare, che a lei risulta fastidioso, ci sarà una sola ragione che potrà fondare la fatica di vigilare su quel particolare comportamento da aggiustare, e questa ragione è tutta nel grado di amore che si ha verso quella persona che ce lo ha chiesto. 
Il vangelo costituisce la richiesta del Signore di cambiare la nostra vita come piace a Lui, e solo quelli che lo amano davvero, potranno avere la forza di mutare se stessi fino alla fine.  
( Don Vincenzo Cuffaro)

Infatti, parlano a bassa voce e solo in alcune circostanze, perché hanno timore di esprimersi, non hanno fiducia in se stessi, tanto sono stati schiacciati e oppressi.

Il povero è sempre profetico.
Egli rivela i disegni di Dio. 
I veri profeti non fanno alro che mostrare la missione profetica del povero. 
È per questo che è bene spendere tempo per ascoltarli. 
E per ascoltarli, bisogna star loro vicino. 
Infatti, parlano a bassa voce e solo in alcune circostanze, 
perché hanno timore di esprimersi, 
non hanno fiducia in se stessi, 
tanto sono stati schiacciati e oppressi. 
Ma se li ascoltiamo, ci collocano davamti all’essenziale. [...] 
Se le comunità si chiudono ai poveri, si chiudono a Dio. 
Questo non significa che i monasteri di vita contemplativa debbano aprire le loro porte ai poveri
ma che ognuno di questi monasteri deve sentirsi solidale con i poveri e con i feriti del mondo. 
Devono avvicinarsi ai poveri che siano loro più vicini e che li invitano ad amare. 
Forse i fratelli o le sorelle ammalati e anziani dello stesso monastero, o quanti hanno fame e chiedono ospitalità per qualche giorno, o chi vive nei dintorni e soffre, cercando una parola di conforto. 
Tutti i discepoli di Gesù sono chiamati ad avere compassione, a camminare con i poveri e i feriti, a pregare per loro. 
Non è possibile mangiare il corpo spezzato di Cristo nell’Eucaristia, bere il suo sangue versato per noi sotto tortura, e nello stesso tempo non aprire il cuore alle persone ferite e crocifisse del nostro mondo di oggi. 
(Jean Vanier, Comunità luogo di perdono e di festa).