sabato 4 agosto 2012

tanto è sensibile la nostra mente alla vista del volto umano

“La nostra capacità di riconoscere qualsiasi oggetto fallisce se si dispone di meno di mezzo secondo. Per gli oggetti geometrici, se si ha a disposizione meno d'un cinquantesimo di secondo. Ma la percezione d'un sorriso rimarrà in noi dopo che è balenato per non più d'un millesimo di secondo, tanto è sensibile la nostra mente alla vista del volto umano” (Richard Bach)

venerdì 3 agosto 2012

A volte c'è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla.

Simo, cos'è per te fotografare? Me lo ha chiesto poco tempo fa un amico. Ed ecco che oggi mi sono imbattuto in un articolo di Roberta De Monticelli in cui si cita Camus: “La nostra epoca ha nutrito la propria disperazione nella bruttezza e nelle convulsioni. (…). Noi abbiamo esiliato la bellezza, i Greci per essa hanno preso le armi”. La macchina fotografica rappresenta la mia arma per immortalare la bellezza. Non sempre fotografo “belle cose”, ma la bellezza è quella che assaporo dopo, davanti all'immagine, e che ho proiettato dentro di me nel momento dello scatto. Uno dei due protagonisti del film American Beauty ha la mania della videocamera e riprende il volteggiare confuso e disordinato di un sacchetto di carta e dice: “Era una di quelle giornate in cui tra un minuto nevica. E c'è elettricità nell'aria. Puoi quasi sentirla... mi segui? E questa busta era lì; danzava, con me. Come una bambina che mi supplicasse di giocare. Per quindici minuti. È stato il giorno in cui ho capito che c'era tutta un'intera vita, dietro a ogni cosa. E un'incredibile forza benevola che voleva sapessi che non c'era motivo di avere paura. Mai. Vederla sul video è povera cosa, lo so; ma mi aiuta a ricordare. Ho bisogno di ricordare. A volte c'è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla... Il mio cuore sta per franare”. Ecco, secondo me siamo in un momento in cui invece non c'è molta bellezza, e allora amo fermarla in uno scatto, farla mia, possederla per un attimo per poi condividerla. http://oradireli.myblog.it/index-1.html

giovedì 2 agosto 2012

ma tuo sarà il peso della salita


“Salirai la collina”, una poesia dedicata da Danila Compiani alla figlia:
“Salirai la collina
e dall’alto guarderai la valle
e con le dita toccherai le stelle
e griderai alla luna la vittoria del cuore.
Sotto di te vedrai il sentiero
rorido del tuo sudore
gravido della tua fatica
e di lontano udrai l’eco delle mie parole.
Salirai la collina,
io ti indicherò la via,
io illuminerò il tuo cammino,
ma tuo sarà il peso della salita,
tua la tentazione dell’arresa,
tuo sarà il dolorante incedere
del passo stanco…
E solo tuo sarà l’osannante
tripudio del mondo
quando dall’alto guarderai la valle
e con le dita toccherai le stelle.”

mercoledì 1 agosto 2012

non vi sembra un bel passo avanti

Circa un secolo fa un viaggiatore europeo si trovò a passare per un villaggio alle pendici dell’Himalaya. Era un giorno di festa e gli abitanti del villaggio erano tutti nella piazza dedl paese ove si svolgeva una gara di tiro con l’arco.
Con gran sorpresa del viaggiatore anche dei monaci buddisti partecipavano alla gara, ed alla fine furono proprio i monaci a vincerla.
Tramite la guida che gli faceva da interprete domandò ai monaci vincitori se la pratica del tiro con l’arco non fosse in contraddizione con l’etica “pacifista” del buddismo e con l’aspirazione a raggiungere la “liberazione” ovvero il “Nirvana”.
Ed i monaci risposero “vedete in una nostra vita precedende noi eravamo dei formidabili guerrieri che infilzavano implacabilmente i loro nemici, in questa invece tiriamo ad un bersaglio di paglia, non vi sembra un bel passo avanti sulla via della liberazione?”.

martedì 31 luglio 2012

Abbiamo scoperto in Gesù la potenza dell’amore che non cessa di creare e di liberare la vita che dona.

Fratelli  e amici, auguro a tutti di custodire vivo il senso e il rispetto della persona umana. Fratelli cristiani, noi crediamo che Dio abbia voluto comunicarsi al mondo non solo attraverso la parola dei profeti, ma anche di persona, attraverso Gesù Cristo. Da quel giorno ogni individuo, ogni volto umano riflette un po’ della luce di Dio e merita il rispetto più assoluto. Più ancora, noi crediamo che ogni persona è amata da Dio così com’è, quand’anche sporcata e sfigurata dal peccato. Ed è questo amore che ci fa vivere e può trasformare il nostro mondo. Abbiamo scoperto in Gesù la potenza dell’amore che non cessa di creare e di liberare la vita che dona. Se noi siamo suoi discepoli, anche noi dobbiamo avere un rispetto infinito per ogni essere umano, quali che siano il suo sesso, la sua razza, la sua religione o le sue opinioni e dobbiamo amare ognuno, realizzare cioè le condizioni che gli permetteranno di crescere in umanità, dignitoso, libero, solidale, fraterno. Ma l’aspirazione universale a una vita migliore può essere anche fuorviata, manipolata, ed essere all’origine delle peggiori tirannie. Questo avviene quando le speranze sono sistematicamente deluse in un mondo in cui l’uomo è soffocato. Allora egli ne evade con il sogno e si mette a cercare un salvatore. La religione si presenta a volte come l’unico rimedio per tutti i suoi mali. È naturale che dei credenti attingano dalla loro fede un’ispirazione per orientare la loro vita personale e collettiva verso una maggiore felicità. Ma quando dei credenti pretendono di sacralizzare delle forme di organizzazione sociale o degli Stati, siamo sul ciglio della tirannia. In passato, la Chiesa aveva consacrato così dei re e degli imperatori. Fornendo una risposta unica e sedicente divina all’esperienza umana, si esclude ogni altra ricerca e si rifiuta ogni differenza come dannosa alla realizzazione della volontà di Dio. Anche quando la si tollera, la si costringe in limiti angusti e la si relega nella passività. (Pierre Claverie, Lettres et messages d’Algerie).
Entrato nel mirino delle bande mafiose che, dietro lo scudo del fondamentalismo, si contendevano (e si contendono) sanguinosamente il controllo del paese, nove settimane dopo l’assassinio dei sette monaci trappisti del monastero di Nostra Signora dell’Atlante, a Tibhirine, mons. Pierre Claverie morì vittima di una bomba esplosa davanti al vescovato di Orano, la notte del 1° agosto 1996. Il suo autista, Mohamed Bouchikhi, musulmano, morì con lui.

lunedì 30 luglio 2012

Questo tipo di religione è falso perché mi separa dagli altri esseri umani.


Gesù non è il fondatore di una nuova religione, egli rinnova la vita. Dobbiamo amare la parola rivolta da Dio all’umanità, e se dobbiamo amarla, dobbiamo prima di tutto capire che questa parola è molto più grande della Bibbia. Non può essere incatenata, scritta come fosse posta in un blocco di cemento. Quando la parola di Dio è congelata, persino i migliori cristiani sono in grado di giustificare l’odio che nutrono per i loro simili, fino ad ucciderli  e a separsene con violenza. No! La Parola di Dio è una parola che vincola, e tuttavia è una parola di libertà. Come individui liberi, la vostra fedeltà è dovuta solo a Dio, e il vostro dovere è quello di lavorare in modo che Dio entri in questa società miserabile, perduta, maledetta. Ora confrontate questa parola di Dio con il nostro cristianesimo. Oggi ci sono cristiani che credono che - dopo la morte o al ritorno di Gesù - voleranno con il Salvatore in cielo per poi ridere di quelli che si sono lasciati indietro. Trovo incomprensibile che coloro che si definiscono devoti si considerino migliori degli altri o immuni dal giudizio di Dio. Questo tipo di religione è falso perché mi separa dagli altri esseri umani. Non voglio avere nulla a che fare con tutto ciò! Gesù è entrato nella condizione umana in tutta la sua bruttezza. Egli si è unito alle persone.  Non si è separato da noi. Allo stesso modo voglio scendere a fianco di quanti sono sprofondati nel più profondo dell’inferno senza separarmi da loro.  Voglio vedere chi, alla fine, è ritenuto giusto, e se Gesù non è più grande della nostra giustizia. Non offendetevi, allora, se dico che oggi molti pensano il regno di Dio in maniera troppo soprannaturale, come qualcosa di completamente estraneo alla nostra condizione umana. Pensano che un giorno qualcosa scenderà dal cielo che trasformerà ogni cosa in un batter d’occhio come per magia, e che nel frattempo sia giusto lasciare che la vita vada avanti così com'è, purché osserviamo i nostri obblighi religiosi. Le cose sono andate così avanti che possiamo trovare persone religiosissime che vivono in situazioni terribilmente false e ingiuste, e che, tuttavia, non alzano un dito per cambiare nulla. Della loro fede si potrà dire un giorno che è stata una frode. (Christoph Friedrich Blumhardt, Action in waiting).
pastore luterano dalla vita santa e dalla piuttosto controversa fama di esorcista e guaritore.

domenica 29 luglio 2012

lo straordinario nelle cose ordinarie

Lo scrittore fiorentino Giovanni Papini scriveva: In un mondo dove tutti pensano soltanto a mangiare e a far quattrini, a divertirsi e a comandare, è necessario che vi sia ogni tanto uno che rinfreschi la visione delle cose, che faccia sentire lo straordinario nelle cose ordinarie, il mistero nella banalità, la bellezza nella spazzatura. È necessario uno svegliatore notturno, che smantelli per dar posto alla luce.