sabato 26 maggio 2012

Rifletti come se fosse tardi

Ognuno puo’ esser grande…perchè oguno puo’ servire.
Non è necessario avere una laurea per servire.
 Non è necessario concordare soggetto e verbo per servire.
 E’ necessario solo avere un cuore pieno di grazia.
Un’Anima generata dall’Amore.
 Vivere è arrivare dove tutto inizia …
Amare è andare dove nulla finisce …
Vivi come se fosse presto …
Rifletti come se fosse tardi …
 Di quello che devi dire con Dolcezza …
Pensa sempre con Speranza …
Porta sempre la fede nel cuore…
Fai quello che devi fare con Amore…

 M.L.King

venerdì 25 maggio 2012

Diventa mio padre, portami per la mano

A mio figlio Attilio Mauro che ha il nome di mio padre
Portami con te lontano
...lontano... 
nel tuo futuro. 
Diventa mio padre, portami 
per la mano 
dov'è diretto sicuro 
il tuo passo d'Irlanda
l'arpa del tuo profilo
biondo, alto
già più di me che inclino
già verso l'erba.
Serba
di me questo ricordo vano
che scrivo mentre la mano
mi trema.
Rema
con me negli occhi allargo
del tuo futuro, mentre odo
(non odio) abbrunato il sordo
battito del tamburo
che rulla - come il mio cuore: in nome
di nulla - la Dedizione.
da Il muro della terra – Giorgio Caproni – Garzanti Editore (1975)

giovedì 24 maggio 2012

Cammineremo soltanto.

Prendimi per mano.
Cammineremo.
Cammineremo soltanto.
Sarà piacevole camminare insieme.
Senza pensare di arrivare da qualche parte.
Cammina in pace. 
Cammina nella gioia.
Il nostro è un cammino di pace.
Poi impariamo
che non c'è un cammino di pace;
camminare è la pace;
non c'è un cammino di gioia;
camminare è la gioia.
Noi camminiamo per noi stessi.
Noi camminiamo per ognuno
sempre mano nella mano.
Cammina e tocca la pace di ogni istante.
Cammina e tocca la gioia di ogni istante.
Ogni passo è una fresca brezza.
Ogni passo fa sbocciare un fiore sotto i nostri piedi.
Bacia la terra con i tuoi piedi.
Imprimi sulla terra il tuo amore e la tua gioia.
La terra sarà al sicuro
se c'è sicurezza in noi



Thich Nhat Hanh

mercoledì 23 maggio 2012

contatto così stretto

Mio Dio,
Tu mi hai messo qui,
oggi, fra i miei amici,
in questo contatto così stretto,
così vicino
e così sublime.
Con tutto il bene che ci vogliamo,
noi ci uniamo per domandarTi in una sola voce
la cosa più grande :
aiutaci ad amare,
amare,
amare in continuità
tutto il mondo, tutta la terra, tutte le persone, tutte le cose.
Spalanca,
dilata i cuori di tutti gli uomini
e riempili di quell'Amore infinito
che tutto placa
e che ci fa sentire fratelli d'ognuno.
Oh! allora vivere sarà bello,
sarà meraviglioso,
perchè la vita vale in quanto è amore,
 e Tu
sei l'Amore.
Ti preghiamo,
o Signore,
fa che i nostri cuori palpitino del più grande Amore,
perchè tutti abbiamo fame di Amore.
Giovanna

martedì 22 maggio 2012

nascondere tra le colpe degli altri le mie colpe

A volte saliamo in alto
alla Tua ricerca senza accorgerci
che tutti i giorni della nostra vita Ti incontriamo :
in quel povero
che ci tende la mano e che noi fingiamo di non vedere pensando "chissà quanti soldi nasconde tra i suoi stracci",
nel compagno di lavoro
con cui ci accapigliamo per futili motivi o per trovare uno sfogo al nostro malumore;
nell'amico
che avrebbe bisogno della nostra compagnia e delle nostra attenzione
e che noi trascuriamo per altre cose non importanti,
ma più piacevoli, che potrebbero aspettare.
E quando siamo in alto
non Ti vediamo nel compagno
che più lento fa fatica a mantenere il nostro passo.
Gesù, perdonami
se ho tentato di nascondere
tra le colpe degli altri
le mie colpe.
Ercole

lunedì 21 maggio 2012

dilegua nel vortice, nel rombo che lo segue


Passa il treno su limpide rotaie
fragoroso volere che dilegua
nel vortice, nel rombo che lo segue.
Passa così entro noi, distante langue
il desiderio, la forza che fece
popolato di rombo il nostro sangue.
Così ogni amore in noi che ci trascina
oltre di noi... Che mai più resta? Estremo
desiderio di Dio, estremo amore...
Siamo ora qui, protesi, con le dita
intrecciate alle ferree barriere,
sapendo solo che è di là che passa
che è là che brilla la rotaia infinita.
Luigi Fallacara

domenica 20 maggio 2012

il mio obbligo di capire le leggi della produzione e dell'economia

I principi morali sono senza dubbio gli stessi che nei tempi antichi.
Ciò che cambia, come ci ha insegnato ultimamente la Pacem in terris, è il loro contenuto storico.
Si pensi al comandamento: "Non rubare".
Esso è, se veduto nella sua formale universalità, immutabile. Ma, se lo guardiamo nel suo preciso contenuto storico, se cioè esaminiamo i modi con cui si può storicamente rubare e con cui si può storicamente determinare ciò che è mio e ciò che è degli altri, allora quel comandamento è mutato!
I beni di cui io oggi uso, dal tabacco all'automobile, dalla cioccolata alla camicia di nylon arrivano a me dopo un lungo cammino. Se ricostruisco il cammino, mi accorgo che gli uomini da cui sono venute le materie prime dei beni di cui si rallegra la mia vita quotidiana, sono ancora uomini affamati, a cui manca il tabacco, l'automobile, la cioccolata e la camicia.
Il mio ragionamento sembra di uomo semplice che non capisce quale sia il meccanismo produttivo e la connessa legge di mercato. Può anche darsi che non capisca. Ma il mio obbligo di capire le leggi della produzione e dell'economia è molto inferiore a quello che hanno i responsabili della produzione e dell’economia: voglio dire l'obbligo di rispettare fino in fondo i valori morali, primo fra tutto l'uomo, la dignità dell'uomo.
Tre quarti dell'umanità, anzi, come oggi ho avuto modo di accertare, due terzi, vivono in condizioni di denutrizione. Su tre uomini due hanno fame. Il peggio è che il benessere di uno è tenuto su dalla fame degli altri due.
Il che è insopportabile.
Non tocca al mio sdegno morale adattarsi alle leggi dell'economia, tocca alle leggi dell'economia adattarsi al mio sdegno morale!
E tocca al mio sdegno morale non appagarsi di periodiche declamazioni.
Ernesto Balducci