Cor 9, 24-25 Io corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria, anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato.
Tutti parlano, tutto viene dilaniato dalle parole; e quanto oggi ancora sembra troppo duro per le zanne del tempo, domani, escoriato e scorticato, penderà da mille fauci.
Tutti parlano, tutto passa inascoltato [...]
Tutti parlano, nessuno che voglia ascoltare. Tutte le acque si precipitano scroscianti al mare, ma il ruscello sente solo il proprio scroscio.
Tutti parlano, nessuno che voglia capire. Tutto finisce in fumo, nulla che vada a finire in una sorgente profonda. [...]
O fratelli miei! Perché non imparate da me il silenzio! E la solitudine!
Tutti parlano, nessuno che sappia dire. Tutti corrono, nessuno più che impari a camminare.
Tutti parlano, nessuno mi sente cantare: Oh, che riusciate a imparare il silenzio da me!
Ho amici che non sanno quanto sono miei amici. Non percepiscono tutto l'amore che sento per loro né quanto siano necessari per me. L'amicizia è un sentimento più nobile dell'amore. Questo fa sì che il suo oggetto si divida tra altri affetti, mentre l'amore è imprescindibile dalla gelosia, che non ammette rivalità. Potrei sopportare, anche se non senza dolore, la morte di tutti i miei amori, ma impazzirei se morissero tutti i miei amici! Anche quelli che non capiscono quanto siano miei amici e quanto la mia vita dipenda dalla loro esistenza... Non cerco alcuni di loro, mi basta sapere che esistono. Questa semplice condizione mi incoraggia a proseguire la mia vita. Ma, proprio perché non li cerco con assiduità, non posso dir loro quanto io li ami. Loro non mi crederebbero. Molti di loro, leggendo adesso questa "crônica" non sanno di essere inclusi nella sacra lista dei miei amici. Ma è delizioso che io sappia e senta che li amo, anche se non lo dichiaro e non li cerco. E a volte, quando li cerco, noto che loro non hanno la benché minima nozione di quanto mi siano necessari, di quanto siano indispensabili al mio equilibrio vitale, perché loro fanno parte del mondo che io faticosamente ho costruito, e sono divenuti i pilastri del mio incanto per la vita. Se uno di loro morisse io diventerei storto. Se tutti morissero io crollerei. E' per questo che, a loro insaputa, io prego per la loro vita. E mi vergogno perché questa mia preghiera è in fondo rivolta al mio proprio benessere. Essa è forse il frutto del mio egoismo. A volte mi ritrovo a pensare intensamente a qualcuno di loro. Quando viaggio e sono di fronte a posti meravigliosi, mi cade una lacrima perché non sono con me a condividere quel piacere... Se qualcosa mi consuma e mi invecchia è perché la furibonda ruota della vita non mi permette di avere sempre con me, mentre parlo, mentre cammino, vivendo, tutti i miei amici, e soprattutto quelli che solo sospettano o forse non sapranno mai che sono miei amici. Un amico non si fa, si riconosce.VINICIUS DE MORAES
Se per un istante solo dimenticherai che non sei una marionetta di stoffa e ti regalerai un pezzo di vita, probabilmente non dirai tutto quello che pensi, ma penserai tutto quello che dici.
Dà valore a ciò che leggi, non per ciò che sta scritto ma per le cose che scoprirai scritte dentro di te. E se non scopri nulla, conserva quel libro per un momento migliore.
Ascolta molto, osserva di più, e se gli altri parlano di come è importante il passato prendi in esame il mondo che hai davanti e essi hanno preparato per te (le strade, l’aria, lo sguardo dei tuoi amici) e vedi se è adatto a te. Ma non ascoltare mai chi parla come legge e legge come parla. E impara che nel passato c’era una promessa di felicità che è stata dimenticata. Poi corri a comprarti un buon gelato al cioccolato!
Se hai un cuore, è nel cuore che devi scrivere ciò che leggi. E lascia ai ragionieri dell’esistenza di rinfacciarti la loro sapienza, perché prima o poi ti faranno odiare l’esistenza e la sapienza.
Se qualcuno ti parla di Spinoza, di modi e attributi e tu ci capisci poco, corri vicino al mare e fermati a contemplare le onde che sono sempre le stesse e sono sempre diverse. Sentirai che Spinoza era un buon filosofo e capirai che il tuo professore non ha mai guardato le onde.
Quando studi, ensa che migliaia di uomini prima di te hanno cercato la verità senza trovarla. Ed è molto improbabile che ci sia riuscito il tuo professore. Se l’avesse trovata, forse smetterebbe di insegnartela.
Se qualcuno ti dirà che l’universo è una macchina, pensa com’è bello far finta almeno per un istante che non lo sia. Assapora l’acqua che bevi e il cibo che mangi. Prima o poi espellerai dal tuo corpo ciò che non ti serve. Poi chiedi al mattino al tuo professore se è vero che nulla cambia più rapidamente delle verità fondate sull’esattezza.
Non permettere che passi un solo giorno senza imparare nulla di nuovo. Né ripetere ciò che ti viene detto senza chiederti perché ti viene detto così, e non in un altro modo.
Convinci i tuoi compagni e i tuoi professori che si può anche fallire, senza smettere di essere uomini. E vincere, senza mai esserlo stati.
Innamorati delle cose che studi, se vuoi rimanere giovane anche quando sarai vecchio come il tuo professore che non è stato mai innamorato delle cose che spiega.
Regala al professore di matematica un libro di poesia, a quello di italiano un manuale di algebra, al professore di inglese Lo Cunto de li Cunti di Basile, a quello di scienze un testo di Jodorowski, al professore di filosofia il Tractatus, a quello di latino e greco Psiche, al professore di arte un set di pennarelli, a quello di educazione fisica il manuale zen sul tiro con l’arco, al professore di religione la Legenda Aurea, al tuo preside Il Gattopardo. E tu regalati, con quello che ti resta, gli scritti di Pasolini sulla televisione.
Ai tuoi professori insegna che la vecchiaia non arriva con l’età, ma con l’indifferenza. E che è facile come essi fanno cercare una chiave sotto un lampione solo perché c’è luce ed è più facile invece che nel bosco dove l’hanno perduta.
Ricordati che mercato oggi è una parola buona. Ma al mercato c’è anche chi non ha soldi per comprare. E non sempre è il peggiore. Ricorda anche che per ogni mercato c’è un tempio che lo accoglie.
Quando nascendo con il tuo piccolo pugno hai stretto per la prima volta il mio dito, ho sentito che avrei voluto per te un mondo diverso da quello che abbiamo. Non permettere che un giorno sia anche tu a provare la stessa emozione.
L'etica del lavoro
è l'etica degli schiavi,
e il mondo moderno
non ha bisogno di schiavi.
BERTRAND RUSSELL
Signore, io sono Irish,
quello che non ha la bicicletta
Tu lo sai che lavoro e alla sera le mie reni non cantano
Tu mi hai dato il profumo dei fiori, le farfalle, i colori
E le labbra di Ester create da Te
Quei suoi occhi incredibili solo per me
Ma c'è una cosa, mio Signore che non va
Io che lavoro dai Lancaster a trenta miglia dalla città
Io nel Tuo giorno sono stanco,
sono stanco come non mai
E trenta miglia più trenta miglia sono tante a piedi lo sai
E Irish Tu lo ricordi, Signore, non ha la bicicletta
Nel Tuo giorno le rondini cantano la Tua gloria nei cieli
Solo io sono triste, Signore, la Tua casa è lontana
Devo stare sul prato a parlarti di me
E io soffro, Signore, lontano da Te
Ma Tu sei buono e tra gli amici che tu hai
Una bicicletta per il Tuo Irish certamente la troverai
Anche se vecchia, non importa,
anche se vecchia mandala a me
Purché mi porti nel tuo giorno, mio Signore, fino a Te
C'è abbastanza perfidia, odio, violenza, assurdità, per fornire qualsiasi esercito in qualsiasi giorno.
E i migliori assassini sono quelli che predicano contro.
E i migliori a odiare sono quelli che predicano amore.
E i migliori in guerra sono quelli che predicano pace.
Attenti agli uomini comuni, alle donne comuni.
Attenti al loro amore.
Il loro è un amore comune che mira alla mediocrità.
Ma c'è il genio nel loro odio.
C'è abbastanza genio nel loro odio per uccidere chiunque.
Non volendo la solitudine, non concependo la solitudine, cercheranno di distruggere tutto ciò che si differenzia da loro stessi.
Non sapendo creare arte non capiranno l'arte.
Considereranno il loro fallimento come creatori, solo come un fallimento del mondo.
Non essendo in grado di amare pienamente, crederanno il tuo amore incompleto.
E poi odieranno te.
E il loro odio sarà perfetto, come un diamante splendente.
Come un coltello.
Come una montagna.
Come una tigre.
Come una cicuta.
La loro arte più raffinata. charles bukowski
di W. Shakespeare
Dopo un certo tempo imparerai la differenza tra dare la mano e soccorrere un'anima...
imparerai che amare non significa appoggiarsi e che compagnia non sempre significa sicurezza. Inizierai ad imparare che i baci non son contratti, né omaggi, né promesse……
Inizierai ad accettare le tue sconfitte a testa eretta, guardando dritto davanti a te,
con l'allegria di un adulto e non con la tristezza di un bambino.
Scoprirai che molte volte solo sfiori le persone che ti importano di più
e pertanto dobbiamo sempre dir loro che le amiamo,
in quanto mai saremo sicuri di quando sarà l'ultima volta che li vedremo.
Imparerai che le vere amicizie vanno crescendo nonostante le distanze.
Che non importa quello che si ha, bensì chi si ha nella vita.
Che i veri amici sono la famiglia che noi abbiamo scelto.
Scoprirai che richiede molto tempo il riuscire ad essere la persona che vogliamo essere
e che il tempo è breve.
Imparerai che non importa dove sei arrivato ma dove sei diretto
e se non lo sai, qualsiasi posto è utile……
Imparerai che se non controlli i tuoi atti questi ti controlleranno
e che l'essere flessibile non significa essere debole o non aver responsabilità,
perché non importa quanto delicata e fragile sia una situazione: esistono sempre due lati.
Imparerai che gli eroi son le persone che fecero il necessario affrontandone le conseguenze. Imparerai che la pazienza richiede molta pratica.
Scoprirai che certe volte la persona che tu ti aspetti ti possa schiacciare quando cadi,
forse sia una delle poche che ti aiutano ad alzarti.
Maturare ha più a vedere con quanto imparasti con le esperienze
che non con gli anni che hai vissuto.
Imparerai che c'è in te del tuo paese molto più di quello che supponi.
Imparerai che mai si deve dire a un bambino che i suoi sogni sono stupidaggini,
poiché poche cose sono tanto umilianti
e sarebbe una tragedia se ci credessero, perché avresti tolto loro la speranza……
Imparerai che con la stessa severità con cui giudichi sarai anche giudicato
e, a un dato momento, condannato.
Imparerai che non importa in quante parti il tuo cuore fu diviso,
il mondo non si arresta perché lo si ripari……
Imparerai che il tempo non è qualcosa che può ritornare,
pertanto devi coltivare il tuo giardino e decorare la tua anima
invece di aspettare che qualcuno ti porti fiori.
Imparerai che quando senti rabbia hai il diritto di averla
ma ciò non ti dà il diritto di essere crudele.
Scoprirai che solo perché qualcuno non ti ama nel modo che vorresti,
non significa che non ti ami con tutto ciò che può,
in quanto ci sono persone che ci amano ma non sanno come dimostrarlo……
Né è sempre sufficiente essere perdonato da qualcuno,
qualche volta dovrai imparare a perdonar te stesso.
Imparerai che non dobbiamo cambiare gli amici
se siamo disposti ad accettare che gli amici cambino.
Ti renderai conto che potrai passare bei momenti con il tuo miglior amico
facendo qualsiasi cosa oppure nulla,
solo per il piacere di sfruttare la sua compagnia……
Scoprirai che son necessari anni per costruire la fiducia
e solo pochi secondi per distruggerla e
che tu pure potrai fare cose di cui ti pentirai per il resto della tua vita.
Imparerai che le circostanze e l'ambiente che ci circonda hanno influenza su di noi
ma noi siamo gli unici responsabili di ciò che facciamo.
Comincerai ad imparare che non dobbiamo compararci con i più,
salvo quando vogliamo imitarli per migliorare.
Imparerai a costruire tutti i tuoi cammini,
perché il terreno del domani è incerto per i progetti
e il futuro ha l'abitudine di cadere nel vuoto.
Dopo un certo tempo imparerai che il sole brucia senza che tu ti esponga troppo……
Accetterai, inoltre, che le persone buone qualche volta
ti possano ferire e dovrai perdonarle……
Imparerai che parlare può alleviare i dolori dell'anima……
Allora saprai realmente di poter sopportare,
che sei forte e potrai andare molto più lontano di quello
che avresti pensato quando credevi di non farcela.
È che realmente la vita vale
quando si hanno il valore e il coraggio di affrontarla.
...quante volte ci dimentichiamo che siamo sempre e solo noi gli artefici della nostra vita...
e dobbiamo avere sempre rispetto e coraggio per affrontarla...
la nostra vita dipende solo da noi è nelle nostre mani...
continuamente ogni giorno dobbiamo avere presente del regalo meraviglioso
che ci è stato donato...
non dimenticandoci del nostro cuore e della nostra anima...
e se qualche volta sbagliamo, dobbiamo avere l'umiltà di perdonarci...
per continuare ogni giorno come il sole a rinascere...
amo la vita meravigliosa...
per continuare a sognare e a volare...
sogna ragazzo sogna...
va dove ti porta il cuore e non fermare ogni volo d'anima che hai...
e mi tornano in mente le parole di una canzone...
grazie alla vita che mi ha dato tanto...
GRAZIE ALLA VITA
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato due stelle che quando le apro
perfetti distinguo il nero dal bianco,
e nell'alto cielo il suo sfondo stellato,
e tra le moltitudini l'uomo che amo.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato l'ascolto che in tutta la sua apertura
cattura notte e giorno grilli e canarini,
martelli turbine latrati burrasche
e la voce tanto tenera di chi sto amando.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato il suono e l'abbecedario
con lui le parole che penso e dico,
madre, amico, fratello luce illuminante,
la strada dell'anima di chi sto amando.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato la marcia dei miei piedi stanchi,
con loro andai per città e pozzanghere,
spiagge e deserti, montagne e piani
e la casa tua, la tua strada, il cortile.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato il cuore che agita il suo confine
quando guardo il frutto del cervello umano,
quando guardo il bene così lontano dal male,
quando guardo il fondo dei tuoi occhi chiari.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato il riso e mi ha dato il pianto,
così distinguo gioia e dolore
i due materiali che formano il mio canto
e il canto degli altri che è lo stesso canto
e il canto di tutti che è il mio proprio canto.
questa è la mia preghiera.
Il conforto che mi permetterà di parlare,
agire, soffrire secondo la tua volontà,
e di abbandonare ogni cosa per non essere
lasciato a me stesso.
Fortificami nei pericoli, onorami con la tua sofferenza
aiutami a percorrere i cammini difficili
del sacrificio quotidiano.
Dammi la suprema confidenza dell'Amore,
questa è la mia preghiera.
La confidenza nella vita che sfida la morte,
che cambia la debolezza in forza,
la sconfitta in vittoria.
Innalzami, perchè la mia dignità, accettando l'offesa,
disdegni di renderla. Rabindranath Tagore
PREGHIERA DEL MATTINO
Spirito Santo, ispirami oggi perché possa proclamare Cristo in ogni azione, pensiero e parola.
Sia la logica divina e non il ragionamento umano a contraddistinguere il mio operato.
Non permettere che mi dimentichi del mio Signore e concedimi un cuore gioioso nel servirti.
ANTIFONA D'INGRESSO
Volgiti a me, Signore, e abbi misericordia,
perché sono triste e angosciato;
vedi la mia miseria e la mia pena
e perdona tutti i miei peccati. (Sal 25,16.18)
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118)
R. Grande pace, Signore, per chi ama la tua legge.
Sono molti i persecutori che mi assalgono,
ma io non abbandono le tue leggi.
La verità è principio della tua parola,
resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia. R.
I potenti mi perseguitano senza motivo,
ma il mio cuore teme le tue parole.
Grande pace per chi ama la tua legge,
nel suo cammino non trova inciampo. R.
Aspetto da te la salvezza, Signore,
e obbedisco ai tuoi comandi.
Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti:
davanti a te sono tutte le mie vie. R.
La parola di san paolo suona terribilmente originale al nostro orecchio, sintonizzati su bene altre melodie. Siamo abituati a sentire promesse politiche allettanti, offerte di premi promozionali ottenibili con pochissimi punti, assicurazione di vincite quasi certe di parecchi milioni in gettoni d'oro... Paolo ci assicura persecuzioni, prove e tribolazioni di ogni genere. Saremmo tentati d'istinto di volgere l'orecchio ai primi, e di chiuderlo ermeticamente all'apostolo...Anche noi credenti cediamo troppo spesso alla moda di predicare e di costruire un ipotetico paradiso terrestre; troppo poco, invece, abbiamo il coraggio di affermare che il cristianesimo è anche sofferenza, croce, calvario.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore Gesù Cristo, Figlio unigenito del Dio vivente, questa sera sono ridotto al silenzio di fronte a te.
Quanto sono ridicoli i miei sforzi per proclamare il Vangelo!
Sapendo che, sulla croce, ci hai fatto dono di Maria, tua madre, perché fosse nostra madre, io mi rivolgo a lei, Theotokos , a colei che, immacolata, ti ha portato nel suo grembo con fede, e le chiedo di aggiungere le sue preghiere alle mie: "Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori".
1. Scusa, Signore, se bussiamo
alla porta del tuo amore...siamo noi...
scusa, Signore, sechiediamo
mendicanti dell'amore un ristoro da te
Rit.: Così la foglia quando è stanca cade giù
ma poi la terra ha una vita sempre in più
così la gente quando è stanca vuole Te
e tu Signore hai una vita sempre in più
2.. Scusa, Signore, se entriamo
nella reggia della luce.....siamo noi...
scusa, Signore, sediamo alla mensa del Tuo corpo
per saziarci di Te.
3. Scusa, Signore, quando usciamo
dalla strada del tuo amore...siamo noi...
scusa, Signore, ci vedi solo all'ora del perdono
ritornare da te.
solo all’ora del perdono ritornare a te.
leggere
non dà soltanto soddisfazione a chi ne ha la passione; non è solo espediente per i tempi dell’insonnia;
e non è solo imparare, pur considerando che “se ne ha sempre bisogno”
leggere
è, in certo modo, diventare “signori” del tempo: una giornata arrivata a sera, tutta presa da occupazioni, affanni, corse e affetti, o inconcludente e dispersiva, può trovare riscatto, respiro, piacere in un tempo “libero”, “signore” appunto, in cui trovare distensivamente e simbolicamente tutto il senso e il valore di esistere, di essere pensanti, razionali, emozionati, di essere sempre chiamati al nuovo, attesi e attenti
la lettura sia solitaria sia comune, in forme diverse è un esercizio di relazione che ricolloca dentro lo spazio e il tempo,
la storia e il mondo, in dignitosa libertà; riattiva il crogiuolo dell’umana maturazione;
riaggiusta le dimensioni e le proporzioni di quanto si è vissuto e recepito,
lo fa diventare “memoria” che dispone al futuro
leggere momento creativo dell’anima e dei sensi congiuntamente;
tocco estetico ai tratti laboriosi e faticati, delusi ed elusivi, delle tante quotidianità.da http://www.servitium.it/
O Signore, custodisci sotto la tua paterna protezione i figli che tu stesso mi hai concesso.
Io so che tu li ami con un amore più grande e più puro del mio.
Tu hai per loro silenziose parole e forze soavi, a me sconosciute; tu sei con loro ogni momento e ne scruti la mente e il cuore. A te dunque, o Signore, affido la loro inesperta giovinezza.
Sii per essi "la via, la verità e la vita," l'amico vero che non tradisce mai. Non permettere che ti offendano col peccato: fanne degli eletti per il cielo. E salva anche l'anima mia e del mio sposo/a.
Perdona, Signore, le mie debolezze e colma le mie lacune, e fa' che possa compiere meno indegnamente la mia missione nella famiglia e nella società.
Mantieni tutta la mia famiglia nello spirito di fede, nella pace e nell'unità dell'amore e concedici che un giorno ci ritroviamo uniti nella società dei Santi, con te, in eterno. Amen.
O beata e santissima Trinità, plasma oggi il mio cuore perché diventi un cuore nuovo, abbastanza grande per ricevere la tua comunione.
Sono pieno di buone intenzioni di amare il prossimo, ma mi riconosco incapace di attuarle, se non ti amo.
Ti prego, prestami un po' dell'amore spontaneo e gratuito che è necessario per agire e fa' che i miei sacrifici siano sacrifici viventi, non offerte bruciate.
ANTIFONA D'INGRESSO
Volgiti a me, Signore, e abbi misericordia,
perché sono triste e angosciato;
vedi la mia miseria e la mia pena
e perdona tutti i miei peccati. (Sal 25,16.18)
Carissimo, ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio Vangelo, a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata!...
Richiama alla memoria queste cose, scongiurandoli davanti a Dio di evitare le vane discussioni, che non giovano a nulla, se non alla perdizione di chi le ascolta.
Sforzati di presentarti davanti a Dio come un uomo degno di approvazione, un lavoratore che non ha di che vergognarsi, uno scrupoloso dispensatore della parola della verità.(2Tm 2,8-15)
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 24)
R. Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.Guidami nella tua verità e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza. R.
Buono e retto è il Signore,
la via giusta addita ai peccatori;
guida gli umili secondo giustizia,
insegna ai poveri le sue vie. R.
Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia
per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.
Il Signore si rivela a chi lo teme,
gli fa conoscere la sua alleanza. R.
Allora lo scriba gli disse: "Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore e con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici".
Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: "Non sei lontano dal regno di Dio". E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.(Mc 12,28b-34)
Noi non giungiamo a stabilire un numero così esorbitante di norme per un retto comportamento cristiani; anzi, per quanto ci riguarda personalmente, a volte, dieci comandamenti ci sembrano persino troppi. Per quanto, invece, concerne il nostro prossimo, la tentazione di aggiungere alcune regole arbitrarie la sentiamo spesso, e sovente vi cediamo. Uno statista francese afferma che se i comandamenti sono così stringati, precisi e completi, si deve unicamente al fatto che il buon Dio si è assunto la responsabilità di scriverli personalmente, senza demandare il compito a una commissione di esperti. Se, poi, qualcuno li ritenesse ancora troppi, potrebbe attenersi autorevolmente alla riduzione operata da Gesù. Non prendiamoci la briga di aggiungere ai dieci comandamenti, o all'unico della carità, altre norme arbitrarie, da fare osservare al nostro prossimo; Dio ci tratterebbe da commissione fasulla, inutile e dannosa.
“Non esistono risposte semplici per cancellare il tuo dolore. Credimi, se ne avessi una, non mi tratterei dal metterla in pratica. Non possiedo una bacchetta magica da agitare e farti stare bene per incanto. La vita richiede un po’ di tempo e molta capacità di mettersi in relazione” (W. Paul Young, Il Rifugio). E’ proprio vero, non esistono risposte semplici per cancellare il nostro dolore. C’è solo una strada che possiamo “imparare” a percorrere, ed è quella della fede; insieme alla capacità di sapersi mettere in relazione con Dio e accostare il nostro dolore al dolore di Colui che per amore ha sofferto prima di noi e per tutti noi.
Nel buio della notte, in mezzo a questo oceano di angoscia, piano piano mi risveglio: «Devo affrontare la realtà. Sono in prigione. Se aspetto il momento opportuno per fare qualcosa di veramente grande, quante volte mi si presenteranno simili occasioni? C'è una sola cosa che arriverà certamente: la morte. Occorre afferrare le occasioni che si presentano ogni giorno, per compiere azioni ordinarie in modo straordinario». Nelle lunghe notti in prigione, mi rendo conto che vivere il momento presente è la via più semplice e più sicura alla santità. Il Cardinale Van Thuân era un uomo di speranza, viveva di speranza e la diffondeva tra tutti coloro che incontrava.
Nasce da questa convinzione una preghiera:
«Gesù, io non aspetterò; vivo il momento presente, colmandolo di amore.
La linea retta è fatta di milioni di piccoli punti uniti l'uno all'altro.
Anche la mia vita è fatta di milioni di secondi e minuti uniti l'uno all'altro.
Dispongo perfettamente ogni singolo punto e la linea sarà retta. Vivo con perfezione ogni minuto e la vita sarà santa.
Il cammino della speranza è fatto di piccoli passi di speranza. La vita di speranza è fatta di brevi minuti di speranza.
Come te, Gesù, che hai fatto sempre ciò che píace al Padre tuo.
Ogni minuto voglio dirti: Gesù, ti amo, la mia Vita è sempre una "nuova ed eterna alleanza" con te.
Ogni minuto voglio cantare con tutta la Chiesa: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo...»”.
Tutti i santi e i grandi testimoni concordano sull'importanza del presente. Essi vivono uniti a Gesù ciascun momento della loro vita, secondo il proprio ideale incarnato nel loro essere. Per Ignazio di Loyola è Ad maiorem Dei gloriam, per Elisabetta della Trinità In laudem gloriae, per Giovanni Bosco Da mihi animas, per Madre Teresa è Misericordia. Per Raul Follereau è Gesù nei lebbrosi, per Jean Vanier Gesù negli handicappati mentali. Impersonando, nell'attimo presente, il loro ideale, i santi vivono una vita che si realizza nella sua essenza.
Scrive san Paolo della Croce:
«Fortunata l'anima che riposa in sinu Dei, senza pensare al futuro, ma procura di vivere momento per momento in Dio, senz'altra sollecitudine che di far bene la sua volontà in ogni evento».
E Teresa di Lisieux afferma:
«La mia vita è un baleno, un'ora che passa, è un momento che presto mi sfugge e se ne va. Tu lo sai, mio Dio, che per amarti sulla terra non ho altro che l'oggi».
«Chi conosce la via della santità - dice una grande figura spirituale del nostro tempo - torna e ritorna appassionatamente all'ascetica che essa richiede: vivere in Dio nell'attimo presente della vita. Così si è completamente alienati da tutto ciò che non è Dio e immersi in Dio ovunque Egli è presente. Allora la nostra vita non è più tanto "esistere", ma pienamente "essere", perché Dio, Colui che è, è in essa» (Chiara Lubich)”.
Il dolore è un topo -
sceglie l’intercapedine nel petto
per timido nido -
ed elude la caccia -
Il dolore è un ladro - rapido nel trasalire -
tende l’orecchio - per cogliere un suono
di quel vasto buio -
che ha trascinato la sua vita - indietro -
Il dolore è un giocoliere – ardito nell’esibirsi -
perché se esita - l’occhio per di lì
non colga i suoi lividi – siano uno o tre -
Il dolore è un buongustaio - moderato nel lusso -
Il dolore migliore non ha lingua -
prima che parli – bruciatelo in piazza -
le sue ceneri – lo faranno
forse – se rifiutano – come sapere -
ormai nemmeno la tortura ne caverebbe una sillaba (Poem: 793. Grief is a Mouse – Emily Dickinson)
Di’ tutta la verità ma dilla obliqua -
il successo è nel cerchio -
sarebbe troppa luce per la nostra
debole gioia
la superba sorpresa del vero -
Come il lampo è accettato dal bambino
se con dolci parole lo si attenua -
così la verità può gradualmente
illuminare – altrimenti ci accieca - (Poesia n. 1129 Emily Dickinson)
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, Dio vivente, Padre che sei nei cieli, concedimi oggi una sobria semplicità. Ricordami che non sarà l'intelligenza a mantenermi sul tuo cammino, ma il sincero desiderio di conoscere la tua volontà.
Non lasciare che mi consumi troppo in ragionamenti umani; libera il mio spirito, perché possa contemplare ciò che è essenziale per la mia salvezza: l'amore di Dio e l'amore del prossimo.
Vieni, Spirito Santo, libera il mio cuore da questi ostacoli terreni!
Volgiti a me, Signore, e abbi misericordia,
perché sono triste e angosciato;
vedi la mia miseria e la mia pena
e perdona tutti i miei peccati. (Sal 25,16.18)
O Dio, che nella tua provvidenza
tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza,
allontana da noi ogni male
e dona ciò che giova al nostro vero bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza.
Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il Vangelo, aiutato dalla forza di Dio. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità, ma è stata rivelata solo ora con l'apparizione del salvatore nostro Cristo Gesù, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo del Vangelo, del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e maestro.
È questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so infatti a chi ho creduto e son convinto che egli è capace di conservare fino a quel giorno il deposito che mi è stato affidato.(2Tm 1,6-12) SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 122) R. A te, Signore, alzo i miei occhi.
A te levo i miei occhi, a te che abiti nei cieli.
Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni. R.
Come gli occhi della schiava alla mano della sua padrona,
così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio,
finché abbia pietà di noi. R.
Rispose loro Gesù: "Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? ...(Mc 12,18-27)
Ascoltando la domanda posta dai sadducei, ci rendiamo conto anche dei nostri errori di giudizio sulla vita di Dio e sull'aldilà, non ci siamo preoccupati di aprire a Dio il nostro cuore e il nostro spirito, perché Dio possa avere in noi la sua santa dimora.
È a questo aprirci a Dio nel mondo dei vivi e non in quello dei morti che ci invita l'episodio della vita di Gesù che abbiamo letto nel Vangelo di oggi.
Accettiamo pure noi la lezione. Non preoccupiamoci troppo di sapere come sarà fatto il paradiso; impegniamoci, piuttosto, ad arrivarci. Leggiamo con assiduità la parola di Dio, ma siamo tanto umili realisti da non ritenerci maestri, e da servirci di qualche commento esplicativo, per non correre il rischio di prender lucciole per lanterne. Inoltre, abbiamo ben netta la distinzione fra "sapere" la Sacra Scrittura, e "conoscere" la Bibbia. Il primo termina impegna esclusivamente il nostro intelletto; il secondo tutta la nostra persona, e in modo particolare la volontà e il cuore.
"Chi è colui che, senza aver scienza, può oscurare il tuo consiglio? Ho esposto dunque senza discernimento cose troppo superiori a me, che io non comprendo... Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono. Perciò mi ricredo e ne provo pentimento su polvere e cenere" (Gb 42,3-6)
martedì 1 giugno 2010
Ho proprio bisogno di preghiera nella contrizione di cuore,
di più umiltà nel pensare a come dire
e fare quello che dico e e faccio.
Cerco di agire come fossi saggio.
Ma non ho il timor di Dio senza il quale
non c'è principio di sapienza.
Prego per otteneren la misericordia,
ma con freddezza.
Che cosa avverrà di me?
Madre della Misericordia e della Sapienza,
abbi pietà di me peccatore.
PREGHIERA DEL MATTINO
Mio Dio, mi piacerebbe oggi, per una volta almeno, renderti ciò che ti appartiene. Ti supplico, non permettere che io mi consumi in preoccupazioni materiali. So che, se riuscissi a distinguere in ogni cosa la tua mano, questi problemi mi sembrerebbero insignificanti.
Signore, dissipa la mia paura e sostituiscila con la fede.
Volgiti a me, Signore, e abbi misericordia,
perché sono triste e angosciato;
vedi la mia miseria e la mia pena
e perdona tutti i miei peccati.
Gli anni della nostra vita sono settanta,
ottanta per i più robusti,
ma quasi tutti sono fatica, dolore;
passano presto e noi ci dileguiamo. R.
Saziaci al mattino con la tua grazia:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.(Salmo 89)
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
ci conceda lo spirito di sapienza,
perché possiamo conoscere
qual è la speranza della nostra chiamata.(Ef 1,17-18)
Quanta sete nel mio cuore:
solo in Dio si spegnerà.
Quanta attesa di salvezza:
solo in Dio si sazierà.
L'acqua viva ch'Egli dà
sempre fresca sgorgherà.
Il Signore è la mia vita,
il Signore è la mia gioia.
Se la strada si fa oscura,
spero in lui: mi guiderà.
Se l'angoscia mi tormenta,
spero in lui: mi salverà.
Non si scorda mai di me,
presto a me riapparirà.
Nel mattino io t'invoco:
tu, mio Dio, risponderai.
Nella sera rendo grazie:
tu, mio Dio ascolterai.
Al tuo monte salirò
e vicino ti vedrò.
"Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente.(Sof 3,14-18)
SALMO RESPONSORIALE (Ct 2,8.10-14)
R. La tua visita, Signore, ci colma di gioia.
Una voce! Il mio diletto!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline. R.
Ora parla il mio diletto e mi dice:
"Àlzati, amica mia,
mia tutta bella, e vieni!
Perché, ecco, l'inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n'è andata. R.
I fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora si fa sentire
nella nostra campagna.
Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza. R.
O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro". R.
A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
(Lc 1,39-56)
Due donne, ciascuna delle quali porta un segreto difficile a comunicare, il segreto più intimo e più profondo che una donna possa sperimentare sul piano della vita fisica: l'attesa di un figlio.
Elisabetta fatica a dirlo a causa dell'età, della novità, della stranezza. Maria fatica perché non può spiegare a nessuno le parole dell'angelo. Se Elisabetta ha vissuto, secondo il Vangelo, nascosta per alcuni mesi nella solitudine, infinitamente più grande è stata la solitudine di Maria. Forse per questo parte "in fretta"; ha bisogno di trovarsi con qualcuno che capisca e da ciò che le ha detto l'angelo ha capito che la cugina è la persona più adatta.
Quando si incontrano, Maria è regina nel salutare per prima, è regina nel saper rendere onore agli altri, perché la sua regalità è di attenzione premurosa e preveniente, quella che dovrebbe avere ogni donna. Elisabetta si sente capita ed esclama: "Benedetta tu tra le donne". Immaginiamo l'esultanza e lo stupore di Maria che si sente a sua volta compresa, amata, esaltata. Sente che la sua fede nella Parola è stata riconosciuta.
Il mistero della Visitazione ci parla quindi di una compenetrazione di anime, di un'accoglienza reciproca e discretissima, che non si logora con la moltitudine delle parole, che non richiede un eloquio fluviale ma che con semplici accenni di luci, di fiaccole nella notte, permette una comunicazione perfetta" [Da La donna nel suo popolo, Ed. Ancora, 1984, pp. 77ss].
hai operato grandi cose
per coloro che, sull'esempio di Maria,
credono nella tua parola
Dio d'amore, tu riveli la tua presenza quando due persone si accolgono reciprocamente in un'ospitalità genuina. Maria ha visitato Elisabetta ed è stata accolta con sincerità, amore ed affetto. Donaci lo spirito dell'ospitalità genuina per cui ci accogliamo sempre nel nostro circolo interno e conosciamo la tua presenza nella nostra vita. Te lo chiediamo per il Signore nostro Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
domenica 30 maggio 2010
Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...
(Khalil Gibran)
da: "Il Canto degli Uccelli" di Anthony De Mello - Ed. Paoline
Un discepolo una volta si lamentava con il maestro: "Ci racconti delle storie, ma non ci sveli mai il loro significato".
Il maestro disse: "Che ne diresti se qualcuno ti offrisse un frutto e lo masticasse prima di dartelo?".
Nessuno può sostituirsi a te per trovare il tuo significato. Neppure il maestro."
UNA PREGHIERA
(di Max Ehrmann)
Lasciami compiere il mio lavoro ogni giorno; e se le ore buie della disperazione dovessero sopraffarmi, possa ricordare la forza che mi ha sostenuto nella solitudine di altri momenti.
Possa ancora ricordare le splendide ore che mi vedevano camminare leggero sulle quiete colline della mia fanciullezza, o sognare sulla riva di un fiume calmo, quando una luce ardeva dentro me, ed io promisi al Dio della mia giovinezza di avere coraggio tra le tempeste dei tempi nuovi.
Liberami dall’amarezza e dalle passioni effimere dei momenti di debolezza. Possa ricordare che la povertà e le ricchezze sono dello spirito.
Anche se il mondo non mi conosce, possano i miei pensieri e le mie azioni essere tali da farmi rimanere in pace con me stesso.
Solleva i miei occhi dalla terra, e non farmi dimenticare il valore delle stelle. Non permettere che giudichi gli altri per timore di condannare me stesso.
Non lasciarmi seguire il clamore del mondo, ma fammi camminare sereno lungo il mio sentiero.
Dammi degli amici che mi amino per come sono; e conserva sempre accesa dinanzi ai miei passi incerti la dolce luce della speranza.
E anche se l’età o la malattia dovessero sovrastarmi, ed io non riuscissi a vedere realizzati i miei sogni, insegnami ad essere sempre riconoscente per la vita, e per i vecchi ricordi del passato, dolci e piacevoli; e possa il tramonto della sera trovare ancora in me un animo gentile.
Dove regna il torpore della pigrizia, crescono le erbe pungenti dei cattivi pensieri. Per questo l'anima, simile a un campo, deve essere seminata con la semente della predicazione, vi si devono piantare gli alberi delle virtù, devono verdeggiarvi i pascoli delle speranze celesti, deve essere allietata dai fiori più vari con l'imitazione degli esempi dei santi.( S.Antonio di Padova)
Sia benedetto Dio Padre,
e l'unigenito Figlio di Dio,
e lo Spirito Santo:
perché grande è il suo amore per noi.
"...io ero con lui come architetto ed ero la sua delizia ogni giorno,...
mi ricreavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo".(Pr 8,22-31)
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 8) R. O Signore nostro Dio, quanto è mirabile tuo nome su tutta la terra! Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, il figlio dell'uomo perché te ne curi? R. Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi. R. Gli hai sottoposto i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna; gli uccelli del cielo e i pesci del mare, che percorrono le vie del mare. R.
"noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato."(Rm 5,1-5) "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso...Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà". (Gv 16,12-15)"Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera". (Gv 16,13)
Ogni Spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne è da Dio" (1Gv 4), e ancora: "Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio" (2Gv 1,9). Come Pietro, anche noi dobbiamo confessare apertamente: "Tu sei il Cristo il Figlio del Dio vivente" (Mt 16,16). Riflessione
Al termine di una ben riuscita rappresentazione teatrale, il sipario si riapre e sul proscenio appaiono tutti assieme gli attori, per ricevere il meritato applauso degli spettatori. Oggi, sul proscenio liturgico, abbiamo la possibilità di contemplare, di ringraziare e di applaudire assieme a tutti e tre gli "Attori" della nostra salvezza. Dio non ha certamente bisogno della nostra lode e dei nostri inni di ringraziamento; la gratitudine però rende più nobile il nostro animo, ci permette di apprezzare e di valorizzare sempre maggiormente gli interventi divini, ci ottiene soprattutto la grazia che ci salva. A volte, capita di applaudire in chiesa un novello sacerdote o parroco, il vescovo, un defunto particolare; sarebbe proprio così sconveniente se oggi, al termine della celebrazione eucaristica, uscissimo in un fragoroso applauso alla santissima Trinità? In ogni modo, nessuno ci può impedire di battere spiritualmente le mani ai tre Protagonisti della nostra salvezza; e non solamente al termine ma per tutta la celebrazione eucaristica, anzi per tutto il corso della giornata e di tutta la nostra vita. Sarà bene che ci alleniamo a farlo, dal momento che quello sarà il nostro "mestiere" per tutta l'eternità. Ogni cristiano nel corso del suo cammino è chiamato ad arrendersi all'amore e allo Spirito di Cristo crocifisso e risorto. Oggi è il giorno della decisione. http://www.laparola.it/meditaoggi.php