lunedì 30 agosto 2010

Compleanno...senza questa consapevolezza la vita si perderebbe nel vuoto e nel non senso

Ho ricevuto con molto piacere e con grato entusiasmo un libro di Pavel Florenskij "ai miei figli" nel giorno del mio sessantesimo compleanno. Si sa che un dono rende presente la persona che te lo fa e te la rappresenta. In questo caso, vista la statura dell'autore, me la fa apparire enormemente cara e da lustro alla persona speciale qual'è di suo. Sto imparando a volerle bene e spero, se vorrà, con discrezione paterna. La voglio ringraziare con alcune parole tratte da un altro libro dello stesso autore pubblicato da Mondadori con il titolo Non dimenticatemi
Il pensiero di un uomo, le sue convinzioni di vita, le sue riflessioni e la sua visione della storia del momento in queste lettere, in queste parole che Florenskij rivolge sì ai familiari ma anche in qualche modo, a tutti: “essere e non apparire, costruire una disposizione d’animo chiara e trasparente, una percezione del mondo integrale, e coltivare con attenzione e in modo disinteressato il pensiero.” (13 maggio 1937). E ancora: “Non tradire mai le tue più profonde convinzioni interiori per nessuna ragione al mondo. Ricorda che ogni compromesso porta a un nuovo compromesso, e così all’infinito.
Inoltre, nel “Testamento” rivolgendosi ai figli, Florenskij scrive: “Non fate le cose in maniera confusa, non fate nulla in modo approssimativo, senza persuasione, senza provare gusto per quello che state facendo. Ricordate che nell’approssimazione si può perdere la propria vita! (…) Cari figli miei, guardatevi dal pensare in maniera disattenta. Il pensiero è un dono di Dio ed esige che ci si prenda cura con tutte le forze del suo oggetto. (…) Quando proverete tristezza nel vostro animo guardate le stelle oppure il cielo di giorno. Quando siete tristi, offesi, sconsolati o sconvolti per un tormento dell’anima, uscite all’aria aperta e fermatevi in solitudine immersi nel cielo. Allora la vostra anima troverà quiete.

Nella lettera rivolta alla moglie: “Ognuno ha il proprio dolore e la propria croce. Perciò non lamentarti della tua. In questo periodo attorno a me ho visto tanto dolore in tutte le sue forme e le sue cause, che ciò mi ha distolto completamente dal mio.” (23-24 marzo 1934).
Ma “vedere nell’altro realmente una persona che ami (28 aprile 1936)” è la convinzione di fede di Florenskij sacerdote e teologo poiché egli ha la “ferma convinzione che al mondo niente si perde, né di bene né di male, e presto o tardi lascerà il suo segno. (…) La mia più intima persuasione è questa: nulla si perde completamente, nulla svanisce, ma si custodisce in qualche tempo e in qualche luogo. Ciò che è immagine del bene e ha valore rimane, anche se non cessiamo di percepirlo (…) senza questa consapevolezza la vita si perderebbe nel vuoto e nel non senso” (23 febbraio 1937
)
È una consapevolezza forse maturata giorno dopo giorno, grazie anche ai suoi studi scientifici, matematici, filosofici, sicuramente sentita e provata da questo grande teologo e uomo di fede.

2 commenti:

  1. Il Suo messaggio "arriva" in silenzio e con delicatezza al termine di una giornata un po' pesante e di tensione per motivi decisamente futili. Oltre a farmi immensamente piacere, è il "la" per andare a letto serena e con pensieri positivi! Devo imparare a custodire meglio in me le persone che possono essere un ristoro, una sosta nel cammino della vita.
    Grazie! Rinnovo gli Auguri!

    S.

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  2. Confessione
    (Hoda Ablan n. a Eb, Yemen nel 1971)

    Talvolta, la sera, scoppio a piangere
    poi mi adiro per le mie lacrime,
    che hanno illuminato il mondo e consumato me.

    (da Non ho peccato abbastanza, antologia di poetesse arabe contemporanee, Mondadori 2007)
    Giorgio

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