...la virtù della speranza che, per i cristiani, è la spinta propulsiva e carica di ottimismo verso il futuro. L’azione del demonio, relativamente al futuro, consiste nel fissare la mente umana nelle ansie e nelle paure del domani, dipinto negativamente e con tinte fosche, talora drammatiche, dall’inganno della tentazione maligna. Il suo obiettivo, come sappiamo bene, tende all’interruzione del cammino cristiano, creando uno stato interiore di paralisi, mediante un approccio psicologico errato col futuro, improntato al pessimismo e alla considerazione di ipotetici mali futuri, pensati come se fossero reali e imminenti. In questo modo l’animo umano si ripiega su se stesso e, accartocciandosi, cade a poco a poco nella prigionia più pericolosa che possa esistere: l’isolamento morale in cui non si ascolta nessuno, cioè un monologo in cui si prende per vero tutto ciò che si pensa. Ma ciò che si pensa è tanto più falso, quanto più l’animo è immerso nelle tenebre del pessimismo e della sfiducia. Il risultato è quello di una deriva mentale, dove le sponde della verità si allontanano sempre di più. Vi sono indubbiamente mille motivazioni per cui il singolo credente, o la singola comunità cristiana, possa sentire il pungolo dello scoraggiamento, ma sono tutte motivazioni che, per quanto oggettive, sono sempre false rispetto alle promesse di gioia e di gloria che Dio ci ha fatto. E’ questo che abbiamo bisogno di capire, per non essere deviati dalla conoscenza sensibile: le oggettività di morte, che stanno sotto i nostri occhi, sono meno vere delle promesse di vita, la cui realizzazione attendiamo da Dio. Insomma, a noi sembra sommamente vero ciò che si vede e che si tocca. Ma la Parola di Dio è più vera. Soltanto una speranza costante, cioè che non si lascia scalfire dalle presunte “oggettività”, può salvarci dal pericolo del ripiegamento.
(don Enzo Cuffaro
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