mercoledì 11 aprile 2012
il pianoforte su cui suona Dio
“La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe Tornatore (1998). Alla fine, quando il protagonista (l’attore è Tim Roth) spiega perché non vuole scendere dalla nave in demolizione descrive proprio il suo disagio di fronte ad un mondo che non ha limiti, e paragonandolo ad un pianoforte dice:
Tu pensa un pianoforte: i tasti iniziano, i tasti finiscono. Tu lo sai che sono 88 e su questo nessuno può
fregarti. Non sono infiniti loro; tu sei infinito e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita. Questo a me piace ed in questo posso vivere. Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti (New York, ndr), milioni e miliardi di tasti che non finiscono mai – perché questa è la verità, che non finiscono mai – quella tastiera è infinita. Ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Sei seduto sul seggiolino sbagliato, quello è il pianoforte su cui suona Dio
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