"... Il racconto, il personaggio, non ebbi da inventarli, perché Giuda, l'ho incontrato.
E qualunque cosa volessi sapere de' motivi intimi dell'apostolo, mi bastava interrogare lui.
La prima volta non si presentò. Stava chiacchierando con altri mentre sbirciava dalla mia parte. Sciorinava storie facete e scurrili, però in mezzo a quella compagnia volgare e scempia, mi apparve come un giovane di educazione raffinata e d'ingegno acuto.
La seconda volta mi investì con saluti festosi come fossimo amici che si ritrovavano, e amici diventammo. S'attaccò a' miei passi e non mi lasciò più.
... Ci richiamarono affari urgenti di famiglia. Tornammo. Lo presentai ai miei. Intrigò con la moglie d'un mio fratello contro l'altro. C'imbrogliò tutti, ci rovinò per gioco. Il giorno che lo seppi scrissi le prime pagine del Giuda.
(Da "Giuda e io", avvertenza al lettore di Lanza del Vasto per l'edizione italiana del 1975)
E qualunque cosa volessi sapere de' motivi intimi dell'apostolo, mi bastava interrogare lui.
La prima volta non si presentò. Stava chiacchierando con altri mentre sbirciava dalla mia parte. Sciorinava storie facete e scurrili, però in mezzo a quella compagnia volgare e scempia, mi apparve come un giovane di educazione raffinata e d'ingegno acuto.
La seconda volta mi investì con saluti festosi come fossimo amici che si ritrovavano, e amici diventammo. S'attaccò a' miei passi e non mi lasciò più.
... Ci richiamarono affari urgenti di famiglia. Tornammo. Lo presentai ai miei. Intrigò con la moglie d'un mio fratello contro l'altro. C'imbrogliò tutti, ci rovinò per gioco. Il giorno che lo seppi scrissi le prime pagine del Giuda.
(Da "Giuda e io", avvertenza al lettore di Lanza del Vasto per l'edizione italiana del 1975)
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