Anche se in fondo ai mari
e nei più alti cieli si mormora di te
so che non hai altra casa,
sei il mio inevitabile ospite,
sconosciuto e muto
e ci accomuna la disperazione di amare.
Pure se santità significhi dimore inaccessibili
Qui è la tua casa,
pure se brama di te ci consuma
al solo pensare che tu possa apparire
moriamo,
non passato né futuro tu hai
ma in te ogni esistenza riassumi
e gli spazi stellari e lievi.
Quanto inganna il pensarti lontano,
spazio illusorio alla mia e tua autonomia,
Tu che non puoi che celarti qui nel presente,
non puoi che essere in urto
né puoi sfuggire alla sorte
della tua amata immagine.
e nei più alti cieli si mormora di te
so che non hai altra casa,
sei il mio inevitabile ospite,
sconosciuto e muto
e ci accomuna la disperazione di amare.
Pure se santità significhi dimore inaccessibili
Qui è la tua casa,
pure se brama di te ci consuma
al solo pensare che tu possa apparire
moriamo,
non passato né futuro tu hai
ma in te ogni esistenza riassumi
e gli spazi stellari e lievi.
Quanto inganna il pensarti lontano,
spazio illusorio alla mia e tua autonomia,
Tu che non puoi che celarti qui nel presente,
non puoi che essere in urto
né puoi sfuggire alla sorte
della tua amata immagine.
(D. M. Turoldo)
Nessun commento:
Posta un commento