mercoledì 10 luglio 2013

Talvolta il silenzio del saggio vale più del ragionamento del filosofo


PRINCIPI NECESSARI PER TACERE

E’ bene parlare solo quando si deve
dire qualcosa che valga più del silenzio.

Esiste un momento per tacere,
così come esiste un momento per parlare.

Nell’ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima:
solo quando si sarà imparato a mantenere il silenzio,
si potrà imparare a parlare rettamente.

Tacere quando si è obbligati a parlare è segno di debolezza e imprudenza,
ma parlare quando si dovrebbe tacere,
è segno di leggerezza e scarsa discrezione.

In generale è sicuramente meno rischioso tacere che parlare.

Mai l’uomo è padrone di sé come quando tace:
quando parla sembra, per così dire,
effondersi e dissolversi nel discorso,
così che sembra appartenere meno a se stesso che agli altri.

Quando si deve dire una cosa importante, bisogna stare particolarmente attenti:
è buona precauzione dirla prima a se stessi,
e poi ancora ripetersela,
per non doversi pentire quando non si potrà più impedire che si propaghi.

Quando si deve tenere un segreto non si tace mai troppo:
in questi casi l’ultima cosa da temere è saper conservare il silenzio.

Il riserbo necessario per saper mantenere il silenzio nelle situazioni consuete della vita
non è virtù minore dell’abilità e della cura richieste per parlare bene;
e non si acquisisce maggior merito spiegando ciò che si fa
piuttosto che tacendo ciò che si ignora.
Talvolta il silenzio del saggio vale più del ragionamento del filosofo:
è una lezione per gli impertinenti e una punizione per i colpevoli.

Il silenzio può talvolta far le veci
della saggezza per il povero di spirito,
e della sapienza per l’ignorante.

Si è naturalmente portati a pensare che
chi parla poco non è un genio,
e chi parla troppo è uno stolto o un pazzo:
allora è meglio lasciar credere di non essere genii di prim’ordine
rimanendo spesso in silenzio,
che passare per pazzi, travolti dalla voglia di parlare.

E’ proprio dell’uomo coraggioso parlare poco
e compiere grandi imprese;
è proprio dell’uomo di buon senso parlare poco
e dire sempre cose ragionevoli.

Qualunque sia la disposizione che si può avere al silenzio,
è bene sempre essere molto prudenti;
desiderare fortemente di dire una cosa
è spesso motivo sufficiente per decidere di tacerla.

Il silenzio è necessario in molte occasioni;
la sincerità lo è sempre:
si può qualche volta tacere un pensiero,
mai lo si deve camuffare.
Vi è un modo
di restare in silenzio senza chiudere il proprio cuore,
di essere discreti senza apparire tristi e taciturni,
di non rivelare certe verità senza mascherarle con la menzogna.

ABATE DINOUART, L’arte di tacere (1771)

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