Le dodici ore del giorno (cf Gv 11,9) sono vissute pienamente nella luce
quando sono vissute nella speranza.
La speranza non è soltanto l'attesa di un bene futuro arduo,
ma possibile a conseguirsi;
è l'anticipazione delle cose future promesse e donate dal Signore
che ha avuto tempo per l'uomo,
il terreno d'avvento dove il domani di Dio
viene a prendere corpo nel presente degli uomini.
E la sorella più piccola, come dice, che tiene per mano e guida verso la mèta le due maggiori, la fede e la carità (6).
Nella speranza l'oggi si apre all'orizzonte della eternità e l'eternità viene a mettere le sue tende nell'oggi;
grazie alla speranza, il tempo quantificato (che non ci basta mai che è sempre troppo poco) diviene tempo qualificato, ora della grazia, tempo favorevole, oggi della salvezza, momento gustato nella pace.
quando sono vissute nella speranza.
La speranza non è soltanto l'attesa di un bene futuro arduo,
ma possibile a conseguirsi;
è l'anticipazione delle cose future promesse e donate dal Signore
che ha avuto tempo per l'uomo,
il terreno d'avvento dove il domani di Dio
viene a prendere corpo nel presente degli uomini.
E la sorella più piccola, come dice, che tiene per mano e guida verso la mèta le due maggiori, la fede e la carità (6).
Nella speranza l'oggi si apre all'orizzonte della eternità e l'eternità viene a mettere le sue tende nell'oggi;
grazie alla speranza, il tempo quantificato (che non ci basta mai che è sempre troppo poco) diviene tempo qualificato, ora della grazia, tempo favorevole, oggi della salvezza, momento gustato nella pace.
La speranza è la condizione filiale (l'essere figli del Padre celeste in Gesù, che è il tutto della vita cristiana) vissuta riguardo all'avvenire:
perché "noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui perché lo vedremo così come egli è" (1 Gv. 3,2).
E la vigilanza è l'atteggiamento di chi tiene salda la speranza,
non permettendo che sia insidiata la sua condizione di figlio,
mantenendo la tensione del desiderio di vedere il volto del Padre
e difendendola dall'afflosciarsi nel presente,
dal lasciarsi imprigionare dalle banalità quotidiane.
perché "noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui perché lo vedremo così come egli è" (1 Gv. 3,2).
E la vigilanza è l'atteggiamento di chi tiene salda la speranza,
non permettendo che sia insidiata la sua condizione di figlio,
mantenendo la tensione del desiderio di vedere il volto del Padre
e difendendola dall'afflosciarsi nel presente,
dal lasciarsi imprigionare dalle banalità quotidiane.
Il già, accolto dalla fede e vissuto nell'amore,
si proietta verso il non ancora della promessa grazie alla speranza;
speranza è perciò l'altra faccia della vigilanza,
l'andare incontro consapevole, libero e desideroso a Colui
che - venuto una volta - sempre nuovamente ci viene incontro fino a che non si compiano i tempi ed Egli venga nella gloria.
si proietta verso il non ancora della promessa grazie alla speranza;
speranza è perciò l'altra faccia della vigilanza,
l'andare incontro consapevole, libero e desideroso a Colui
che - venuto una volta - sempre nuovamente ci viene incontro fino a che non si compiano i tempi ed Egli venga nella gloria.
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