martedì 4 febbraio 2014

grazie alla speranza, il tempo quantificato (che non ci basta mai che è sempre troppo poco) diviene tempo qualificato, ora della grazia, tempo favorevole, oggi della salvezza, momento gustato nella pace


Le dodici ore del giorno (cf Gv 11,9) sono vissute pienamente nella luce
quando sono vissute nella speranza.
La speranza non è soltanto l'attesa di un bene futuro arduo,
ma possibile a conseguirsi;
è l'anticipazione delle cose future promesse e donate dal Signore
che ha avuto tempo per l'uomo,
il terreno d'avvento dove il domani di Dio
viene a prendere corpo nel presente degli uomini.
E la sorella più piccola, come dice, che tiene per mano e guida verso la mèta le due maggiori, la fede e la carità (6).
Nella speranza l'oggi si apre all'orizzonte della eternità e l'eternità viene a mettere le sue tende nell'oggi;
grazie alla speranza, il tempo quantificato (che non ci basta mai che è sempre troppo poco) diviene tempo qualificato, ora della grazia, tempo favorevole, oggi della salvezza, momento gustato nella pace.
La speranza è la condizione filiale (l'essere figli del Padre celeste in Gesù, che è il tutto della vita cristiana) vissuta riguardo all'avvenire:
perché "noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui perché lo vedremo così come egli è" (1 Gv. 3,2).
E la vigilanza è l'atteggiamento di chi tiene salda la speranza,
non permettendo che sia insidiata la sua condizione di figlio,
mantenendo la tensione del desiderio di vedere il volto del Padre
e difendendola dall'afflosciarsi nel presente,
dal lasciarsi imprigionare dalle banalità quotidiane.
Il già, accolto dalla fede e vissuto nell'amore,
si proietta verso il non ancora della promessa grazie alla speranza;
speranza è perciò l'altra faccia della vigilanza,
l'andare incontro consapevole, libero e desideroso a Colui
che - venuto una volta - sempre nuovamente ci viene incontro fino a che non si compiano i tempi ed Egli venga nella gloria.

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