“In un certo senso,
le beffe e le prove
che la vita ci somministra
possono avere una funzione liberatoria
nel momento in cui ci scuotono
e ci impediscono di sclerotizzarci in un’emozione
o in una rappresentazione di noi stessi. S
e capita che delle persone, nella metropolitana, si mettono a ridacchiare al mio passaggio [per la disabilità],
colgo quell’occasione per ricordarmi
che la mia essenza non si riduce alle apparenze,
e che il centro del mio essere sfugge ad ogni sguardo”
A. Jollien ( 1975), filosofo svizzero
(in C. Andrè-A. Jollien-M. Ricard, Tre amici in cerca di saggezza, Pozza editori 2016, p.41)
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