domenica 4 aprile 2010

Nessuno è più viandante di un cristiano

La strada che da Gerusalemme sale a Emmaus e "più oltre",
come la strada che va da Gerusalemme a Gerico,
come ogni altra strada del Vangelo,
non è mai una passeggiata.
Anche nei tempi più perduti, uno rischia l'Incontro:
 purché si metta in istrada.

I veri pellegrini son coloro che partono per partire.

Ovunque,
de' cuori spenti possono riaccendersi, s
e il Pellegrino di ogni strada rinnova la presenza.
Ovunque
è preparato un altare se appena osiamo gridare il nostro smarrimento
o la nostra pietà per chi deve camminare "più oltre",
mentre il giorno declina e l'ombra sale.
Ovunque
c'è una strada che può passare per il mio cuore:
e una strada che passa per il mio cuore è la mia storia,
l'unica che m'importa,
la sola che voglio leggere.

Quando coi Due uscii dal Cenacolo,
nell'aria viva del marzo, splendeva il meriggio:
ma le ore passano sul cuore alla loro maniera e
alla loro maniera vi incidono senza chiedermi se è così che io voglio,
se è così che va bene.

Chi è sulla strada non può impedire che gli avvenimenti l'accompagnino fino a una taverna,
ove la carità può ricomporre delle povere membra
e far vedere ai poveri occhi che non vedono più.
Nessuno è più viandante di un cristiano.
Un altro può sostare ove gli piace,
poiché davanti ad ogni sorgente l'attende una sete.
Il cristiano, ha la sete di tutte le cose visibili e invisibili;
la sete che non si può frazionare in piccole avventure,
saldato com'è a Qualcuno,
che pur non conoscendo ancora bene,
pur non sapendo con qual nome chiamarlo,
sa di dover cercare in un'Avventura
che gli impone il ritorno qualora la strada non cammini.

Da Tempo di Credere di Don Primo Mazzolari

1 commento:

  1. Ciao Pa!
    Ho seguito il tuo consiglio e ho visitato il tuo blog. Sono contenta che tu non demorda, e spero che tu abbia trasmesso questa tua qualità anche a me!
    Un bacio!

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