"In Italia e anche in altri Paesi folle devote riempiono ogni tanto con fervore le piazze e grandi occasioni rituali destano il momentaneo interesse della gente e dei media, ma le chiese si svuotano ogni giorno di più, sacramenti come il battesimo e il matrimonio religioso cadono sempre più in disuso e sopratutto sparisce la cultura cristiana e cattolica, la conoscenza elementare dei fondamenti della religione e perfino dei più classici passi e personaggi evangelici, come si può costatare frequentando gli studenti universitari. Si tratta di una grande mutilazione per tutti, credenti e non credenti, perché quella cristiana è una delle grandi drammatiche sintassi che permettono di leggere, ordinare e rappresentare il mondo, di dirne il senso e i valori, di orientarsi nel feroce e insidioso garbuglio del vivere».
(Claudio Magris, «Quando scompare il senso religioso», in Corriere della sera, 12 giugno 2004, p.1)
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