I bambini hanno occhi speciali e vedono anche quello che non viene mostrato.
Hanno udito finissimo e percepiscono anche ciò che non viene loro comunicato intenzionalmente.
Sono così attenti, che riescono agevolmente nella lettura della realtà, quella profonda, s'intende. Colgono e imparano.
Si può far loro molto male senza rendersene conto, tanto gli adulti sono abituati alla grossolanità e alla volgarità delle proposte di certa nostra società.
Assorbono ed elaborano.
Nella quotidianità, troppi comportamenti superficiali offendono e turbano il mondo infantile, creando in loro spazi vuoti e desideri.
Ma loro, i bambini, credono molto più in quello che vedono, che nella parole e nei lunghi discorsi, di cui è così ricca talvolta la nostra cultura.
Abbiamo tutti notato con quale acuto interesse i bambini osservino il mondo degli adulti!
Fa storia e lezione il comportamento di coloro che amano, a cui sono legati da rapporto di affetto e di cura, genitori, maestri o nonni che siano.
Le parole si disperdono nel turbinio degli eventi di ogni giorno e sono passate al filtro di una sensibilità disarmante: il viaggio verso la scuola, il saluto attento agli insegnanti, il sorriso al fornaio, la cortesia all'anziana sotto casa, la gentilezza al marito, la tenerezza verso la moglie, il giornale intelligente o solo "bello", che si affloscia sul tavolino di casa, la risposta data in aula, il rispetto paziente della fila allo sportello...
"Una delle cose che mi riesce più difficile è il controllo: spesso mi altero, mi arrabbio insomma e le cose mi sfuggono di mano! Faccio fatica poi a ragionare con Pierino e a fargli cogliere l'importanza e la convenienza di sapersi controllare..."
In effetti "l'esposizione ad un modello adeguato" è una risorsa educativa innegabile. E i modelli preferiti nei primi anni di vita, almeno sono i genitori. Sempre loro! Per fortuna. Poi bisogna aiutarli a scegliere.
di Annamaria Gatti
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