Dio stesso opera, anche attraverso la malattia, per formare la nuova creatura. Talvolta, quando la salute non danneggia la vita spirituale, viene donata anche la guarigione. Può sembrare paradossale, ma è un fatto testimoniato dall’esperienza di molti: vi sono certe guarigioni interiori derivanti dall’avere sopportato la sofferenza esteriore. L’esperienza della malattia spesso libera la persona da meschinità e attaccamenti banali, che si ridimensionano sotto i colpi del dolore. Avviene pure che la percezione della debolezza e della fragilità del proprio corpo, infonda nel cuore la virtù dell’umiltà, che ci risana dal veleno dell’orgoglio. Per questo Dio permette la malattia, anche se essa non fa parte del suo disegno, perché quando noi soffriamo con pazienza esternamente, interiormente acquistiamo la virtù: “è perché in lui siano manifestate le opere di Dio”.
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