Amici miei, devo dirvi che noi non abbiamo ottenuto un solo progresso in materia di diritti civili senza una decisa pressione esercitata con mezzi legali e nonviolenti.
E' deplorevole, ma e' una realta' storica: e' raro che i gruppi privilegiati rinuncino volontariamente ai loro privilegi. I singoli individui possono ricevere una illuminazione morale e rinunciare per propria iniziativa a una posizione ingiusta: ma, come ci ricorda Reinhold Niebuhr, i gruppi hanno la tendenza a essere piu' immorali dei singoli.
Sappiamo per dolorosa esperienza che l'oppressore non concede mai la liberta' per decisione spontanea: sono gli oppressi che devono esigere di ottenerla. Francamente, non mi e' ancora accaduto di intraprendere una campagna di azione diretta che apparisse "tempestiva" agli occhi di quanti non hanno subito indebite sofferenze a causa del morbo segregazionista. Da anni sento dire la parola "Aspettate!", che risuona all'orecchio di ogni nero con stridente familiarita'. Questo "Aspettate" significa quasi sempre "Mai". Noi dobbiamo arrivare a comprendere, insieme a uno dei nostri massimi giuristi, che "la giustizia ottenuta troppo tardi e' giustizia negata".
MARTIN LUTHER KING: LETTERA DAL CARCERE DI BIRMINGHAM 1963
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