Venuta la vecchiaia e i capelli bianchi
o Dio, non mi abbandonare
a chi verrà annuncerò la tua potenza
le tue meraviglie alla generazione futura (Sal 71,18)
o Dio, non mi abbandonare
a chi verrà annuncerò la tua potenza
le tue meraviglie alla generazione futura (Sal 71,18)
Con stupore, eccoci alla fine dell’anno. Da tempo ci siamo abituati a non contare sui tempi lunghi. Non lo possiamo, del resto, e neppure lo dobbiamo. Ci basta imparare l’obbedienza ad ogni nuovo giorno. Ma il tempo cammina innanzi a noi, e oggi il testo ci parla dell’invecchiamento. É bene dunque, malgrado tutto, considerare anche questo, una volta tanto: che forse, dinanzi a noi, abbiamo ancora tanti anni da vivere, che l’ultimo giorno forse non verrà domani o dopodomani. Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese (Ger 32, 15). Forse supereremo questi tempi di lotta per la chiesa, i nostri capelli diventeranno grigi, e nuove generazioni porteranno nuovi fardelli sulle spalle. Per questo chiediamo a Dio, ai cui occhi mille anni sono come un giorno, la grazia ci farci restare, attraverso gli anni, annunciatori della sua potenza. Passano gli anni, passano le generazioni, ma la parola di Dio non passa. Sì, noi siamo solamente un anello della catena. Nondimeno, angoscioso e gioioso al tempo stesso, l’interrogativo permane: quale generazione vivrà l’ultimo giorno? Amen. Sì, vieni presto, Signore Gesù!
(D. Bonhoeffer, Lettera ai fratelli, 31 dicembre 1937, in Memoria e fedeltà, Biella 1995)
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