Ieri
sera, mentre andavo con lui in bicicletta, avevo dentro un grande e
dolce desiderio di primavera. E mentre pedalavo sognando sull’asfalto
della Larissestraat tutta impaziente di vederlo, d’un tratto mi
sono sentita accarezzare da una tiepida aria di primavera e ho
pensato: anche questo va bene.
Perché
non si potrebbe provare un grande e tenero trasposto amoroso per una
primavera, per tutti gli uomini? E si può anche fare amicizia con un
inverno, con una città o con una campagna. Mi ricordo il faggio
rosso-vino della mia adolescenza. Avevo un rapporto speciale con
quella pianta. Alla sera ero capace improvvisamente di provarne
nostalgia e allora andavo a cercarla, facevo mezz’ora di bicicletta
e poi le giravo intorno, presa e incantata dalla vista di
quell’albero rosso-sangue.
Sì
perché non si potrebbe avere un’esperienza amorosa con una
primavera?
E la
carezza di quell’aria era così tenera e così universale che le
mani di un uomo, anche le sue, mi sembravano ruvide al confronto.
(105-106) Etty Hillesum
Nessun commento:
Posta un commento