lunedì 12 marzo 2012

L'amore ha reso fragile il mio Dio

Il mio Dio non è un dio duro, impenetrabile, / insensibile, stoico, impassibile. / Il mio Dio è fragile. / E' della mia razza. / E io della sua. / Lui è uomo e io quasi Dio. / Perché io potessi assaporare la divinità / Lui amò il mio fango. // L'amore ha reso fragile il mio Dio. / Il mio Dio ebbe fame e sonno e si riposò. / Il mio Dio fu sensibile. / Il mio Dio si irritò, fu passionale, / e fu dolce come un bambino. // Il mio Dio fu nutrito da una madre, / ne sentì e bevve tutta la tenerezza femminile. / Il mio Dio tremò dinnanzi alla morte. / Non amò mai il dolore, non fu mai amico / della malattia. Per questo curò gli infermi. / Il mio Dio patì l'esilio, / fu perseguitato e acclamato. // Amò tutto quanto è umano, il mio Dio: / le cose e gli uomini, il pane e la donna; / i buoni e i peccatori. / Il mio Dio fu un uomo del suo tempo. / Vestiva come tutti, / parlava il dialetto della sua terra, / lavorava con le sue mani, / gridava come i profeti. // Il mio Dio fu debole con i deboli / e superbo con i superbi. / Morì giovane perché era sincero. / Lo uccisero perché lo tradiva la verità che era / nei suoi occhi. / Ma il mio Dio morì senza odiare. / Morì scusando più che perdonando. // Il mio Dio è fragile. / Il mio Dio ruppe con la vecchia morale / del dente per dente, / della vendetta meschina, / per inaugurare la frontiera di un amore / e di una violenza totalmente nuova. // Il mio Dio gettato nel solco, / schiacciato contro terra, / tradito, abbandonato, incompreso, / continuò ad amare. / Per questo il mio Dio vinse la morte. / E comparve con un frutto nuovo tra le mani: / la Resurrezione. / Per questo noi siamo tutti sulla via / della Resurrezione: / gli uomini e le cose. // E' difficile per tanti il mio Dio fragile. / Il mio Dio che piange, / il mio Dio che non si difende. // E' difficile il mio Dio abbandonato da Dio. / Il mio Dio che deve morire per trionfare. / Il mio Dio che fa di un ladro e criminale / il primo santo della sua Chiesa. / Il mio Dio giovane che muore / con l'accusa di agitatore politico. / Il mio Dio sacerdote e profeta / che subisce la morte come la prima vergogna / di tutte le inquisizioni della storia. // E' difficile il mio fragile amico della vita. / Il mio Dio che soffrì il morso / di tutte le tentazioni. / Il mio Dio che sudò sangue / prima di accettare la volontà del Padre. // E' difficile questo mio Dio, / questo mio Dio fragile, / per chi pensa di trionfare soltanto vincendo, / per chi si difende soltanto uccidendo, / per chi salvezza vuol dire sforzo e non regalo, / per chi considera peccato quello che è umano, / per chi il santo è uguale allo stoico / e Cristo a un angelo. // E' difficile il mio Dio Fragile / per quelli che continuano a sognare un Dio / che non somigli agli uomini. // (Juan Arias, Il mio Dio)

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