venerdì 6 aprile 2012
E comincia la giornata con grande vigore.
Ma voi li osservate gli innamorati? Se ne vanno allacciati per la strada; non vi è chi possa separarli. E ci danno tanta speranza, perché ci fanno comprendere che l'amore c'è.
Ricordate la pagina di diario scritta da papa Giovanni XXIII quasi agli inizi del Vaticano II? Il Concilio che aveva voluto per rinnovare la chiesa non andava per il meglio.
Il pontefice era molto preoccupato e, dopo l'ennesima faticosa giornata di
lavoro, non era riuscito a prender sonno. Quella notte non aveva dormito per nulla. Poi, alle prime luci dell'alba, apre egli stesso le persiane dello studio che si affaccia su piazza S. Pietro. E' deserta nella quiete mattutina. Poi vede spuntare una coppia di giovani. I due sono abbracciati: si capisce che si vogliono bene.
«Da dove verranno e dove andranno a quest'ora del mattino?», si chiede il papa. Ma conclude: «Non importa saperlo. E' comunque un segno che l'amore c'è. Che Dio c'è».
E comincia la giornata con grande vigore.
Ecco, con Gesù Cristo è lo stesso. Occorre innamorarsi perdutamente di lui per vivere in modo nuovo il proprio tempo.
Innamorarsi di Gesù Cristo: questo occorre!
Come fa chi ama perdutamente la sua donna e imposta tutto il suo impegno umano eprofessionale su di lei; attorno a lei raccorda le scelte della sua vita, rettifica i progetti, coltiva gli interessi, adatta i gusti, corregge i difetti, modifica il suo carattere: sempre in funzione della sintonia con lei.
(Tonino Bello, Parabole)
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