L’amore per Dio e per il prossimo rappresenta le due dimensioni fondamentali del Vangelo di Cristo. Alcune tensioni che viviamo nella chiesa hanno la radice nella maniera rilassata con cui interpretiamo il rapporto fra queste due esigenze. C’è chi enfatizza l’amore per Dio in modo tale da far apparire la relazione con il prossimo come qualcosa di secondario, che si aggiunge a quanto è realmente importante; in tale prospettiva è difficile presentare sia l’importanza dell’inserimento storico del cristiano, sia le esigenze derivanti dall’orfano, dalla vedova e dallo straniero. D’altra parte alcuni suggeriscono che l’essere cristiani si manifesta in forma poco meno che esclusiva nell’impegno e nella solidarietà verso gli altri. Così le urgenze di situazioni inumane e profondamente ingiuste sembrano portare ad agire più che a pensare; ma allora preghiera, celebrazione, sapere e assaporare la Parola di Dio - espressioni vitali del mondo della gratuità, in cui si colloca la nostra relazione con il Signore - perdono il loro significato e la loro portata ne è sminuita. […] Soltanto i puri di cuore, coloro che vivono la propria fede con integrità, possono cogliere questa identificazione fra Cristo e il povero. […] Non ci sono vie di mezzo. Se vogliamo restare con uno solo di questi amori, li perderemo entrambi.
(G. Gutierrez)
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