Il demone si riconosce per un tratto caratteristico che è la loquacità:
«... è terribilmente loquace, e continua a intessere favole lunghissime e menzognere circa la gloria, la bellezza e le delizie di questo mondo. Su questa e su quella sussurra mille suggestioni, promette cose incredibili, minaccia cose sorprendenti; e mille volte, mentendo, mi fa credere di poter fare molte cose che invece non posso fare, o di non poter fare cose che invece posso fare; mi riporta cose strane che dicono di me in bene e in male; discorre con me di molte cose, ora circa la mia scienza, ora circa la mia pietà, ora sui miei comportamenti, ora sulle mie origini familiari, ora sul mio fascino, o la mia eloquenza, o la mia raffinatezza...
La conseguenza è che, parlando con me, mi rende del tutto muto, stupido e sordo».Isacco della Stella, Sermoni, XXXVIII, 8 (monaco inglese, XII secolo)
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