domenica 4 novembre 2012

ogni ge­sto umano, se è dono di noi stessi, è gesto creatore d’eternità


Se ogni atto umano ha una portata infinita, se ogni gesto ha una portata regale e un’ampiezza divina, vuol dire anche che ogni atto sfocia nell’eterno e ha un valore d’eternità. Ha un’importanza immensa. Siamo sempre tentati di dire: “Lo farò domani. Domani penserò a Dio. Domani farò silenzio dentro di me. Domani sarà finalmente il giorno in cui realizzerò la mia vocazione. Domani inizierò il cammino della santità”. Ma non è assolutamente vero. Se aspettate domani, non combinerete niente. […] Una donna che ama davvero non dice: “Domani amerò mio marito, domani amerò i miei figli, domani avrò tempo per pensare a loro”. Ma lei li ama proprio ora, perché ogni lavoro è fatto per loro, nell’attesa del loro ritorno. È ora che lei ama e in ogni gesto impegna se stessa completamente. È esattamente quanto dobbiamo fare. Non dobbiamo aspettare il pomeriggio, è adesso, è qui, è tra poco in refettorio, davanti alla scrivania o alle macchine. Lì Dio vi aspetta, lì è la vostra eternità, la vostra comunione infinita, perché ogni ge­sto umano, se è dono di noi stessi, è gesto creatore d’eternità. Non dobbiamo aspettare altro. Se morite stasera e la vostra giornata è stata piena di Dio, voi sarete nell’eternità, perché voi siete già diventate eternità: sola maniera di vince­re la morte è di eternizzare il momento attuale, l’adesso. Ora, qui, oggi, in cucina, servendo a tavola, in ricreazione, davanti ai conti in ufficio, in ogni istante la vita divina vi chiama, può circolare attraverso voi, comunicarsi agli altri, purché siate attenti all’immensità della vita. Dio non è qualcuno di cui si parla, ma Qualcuno che si respira, che si comunica attraverso l’atmosfera che emana da noi. Se siete in costante comunione con Dio, lo si avverte attorno a voi.
(M. Zundel)

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