DA IL LIBRO DELLA POVERTA' E DELLA MORTE
chiuso son io. Per dure vene scorro:
così profondamente, che non veggo
luce di sbocco o lontananza. li mondo
si strinse attorno a me. Pietra divenne.
In questo mio patire ignaro io sono;
nel buio immenso, piccolo mi sento.
Ma tu, Signore, sei. Fatti concreto,
e irrompi nella tenebra petrosa,
perché s'avveri in me la mano tua,
ed io divenga in Te, con la montagna.
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