Wislawa Szymborska -
Nulla due volte accade -
Nulla due volte accade -
Nulla due volte accade
nè accadrà. Per tal ragione
si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.
Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.
Non c'è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
nè due baci somiglianti,
nè due sguardi tali e quali.
Ieri, quando il tuo nome
qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.
Oggi, che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma cos'è?
Forse pietra, o forse fiore?
Perchè tu, malvagia ora,
dài paura e incertezza?
Ci sei perciò devi passare.
Passerai e qui sta la bellezza.
Cercheremo un'armonia,
sorridenti tra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d'acqua.
Il mio commento di oggi è lasciar spazio al Grande santo di oggi
The dark night of the soul
Upon a darkened night
the flame of love was burning in my breast
And by a lantern bright
I fled my house while all in quiet rest
Shrouded by the night
And by the secret stair
I quickly fled
The veil concealed my eyes
while all within lay quiet as the dead.
Rit. Oh night thou was my guide
oh night more loving than the rising sun
oh night that joined the lover to the beloved one
transforming each of them into the other.
Upon that misty night
in secrecy, beyond such mortal sight
Without a guide or light
than that which burned so deeply in my heart
That fire t'was led me on
and shone more bright than of the midday sun
To where he waited still
it was a place where no one else could come.
Rit.
Within my pounding heart
which kept itself entirely for him
He fell into his sleep
beneath the cedars all my love I gave
From o'er the fortress walls
the wind would brush his hair against his brow
And with its smoothest
hand caressed my every sense it would allow.
Rit.
I lost myself to him
and laid my face upon my lover's breast
And care and grief grew dim
as in the morning's mist became the light
There they dimmed amongst the lilies fair
there they dimmed amongst the lilies fair
there they dimmed amongst the lilies fair
The dark night of the soul:
traduzione
In una notte oscura
La fiamma dell’amore stava bruciando nel mio petto
E da una lanterna luminosa
Fuggii mentre tutto era a riposo, calmo in casa.
Avvolto nella notte
Da un gradino segreto rapidamente scappai
Nascosi il velo i miei occhi
Mentre tutto dentro era calmo come morto.
Rit: Oh notte tu eri mia guida
Della notte più amante del sole che sorge
Oh notte che unì l’amante all’amato
Trasformando ognuno di loro nell’altro.
Su quella notte nebbiosa
In segreto, oltre tale vista mortale
Senza una guida o luce
Di quella che bruciava così profondamente nel mio cuore
Quel fuoco mi guidava
E splendeva più luminoso del sole di mezzogiorno
Dove egli aspettava ancora
Era un luogo dove nessun altro poteva venire
(Rit)
Dentro il mio cuore pulsante
Che si tratteneva totalmente per lui
Cadde nel sonno
Sotto i cedri tutto il mio amore io diedi
Da sopra le fortezze
il vento spazzerebbe i capelli contro la fronte
e con la sua mano più liscia
accarezzato ogni mio senso
Mi persi in lui
E reclinai il mio volto sul petto del mio amato
E preoccupazione e dolore aumentarono
Come la foschia nel mattino divenne luce
Là si affievolirono i bei gigli
S. Giovanni della Croce ha voluto sintetizzare in poesia lo sviluppo dell’itinerario che porta l’anima all’unione con Dio e La salita del monte Carmelo inizia proprio con questi versi che strutturano poi tutto il testo:
1 - In una notte oscura,
con ansie, in amori infiammata,
- oh felice ventura !
- uscii, né fui notata,
stando già la mia casa addormentata.
2 - Al buio uscii e sicura,
per la segreta scala, travestita
- oh felice ventura!
- al buio e ben celata,
stando già la mia casa addormentata.
3 - Nella felice notte,
segretamente, senza esser veduta,
senza nulla guardare,
senza altra guida o luce
fuor di quella che in cuore mi riluce.
4 - Questa mi conduceva
più sicura che il sol del mezzogiorno,
là dove mi attendeva
Chi bene io conosceva
e dove nessun altro si vedeva.
5. - Notte che mi hai guidato!
O notte amabil più dei primi albori!
O notte che hai congiunto
l'Amato con l'amata,
l'amata nell'Amato trasformata!
6. - Sul mio petto fiorito
che intatto per lui solo avea serbato,
Ei posò addormentato,
mentre io lo vezzeggiava
e la chioma dei cedri il ventilava
7. - Degli alti merli l'aura,
quando i suoi capelli io discioglievo,
con la sua man leggera
il mio collo feriva
e tutti i sensi miei in sé rapiva.
8. - Giacqui e mi obliai,
il volto sul Diletto reclinato;
tutto cessò, e posai,
ogni pensier lasciato
in mezzo ai gigli perdersi obliato.
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