sabato 5 gennaio 2013
rispetto del mondo interiore che vive in ciascuno di noi
Caro amico mio, siamo chiamati, sopra ogni cosa, al rispetto del mondo
interiore che vive in ciascuno di noi. Il nostro essere è fatto di mente, emozioni
e sensibilità; dobbiamo riuscire a prendere coscienza della nostra persona per
andare verso gli altri, con tutto noi stessi.
Non scordiamoci di riconoscere la bellezza della parola, l’espressione di
questa ricchezza che possediamo. Dedichiamoci umilmente alla cura degli altri
anche attraverso l’ascolto, l’altra grande ricchezza della comunicazione. Non
possiamo fermarci di fronte alla prima interpretazione della parola ascoltata, di
un messaggio di cui riusciamo a cogliere solo la superficie.
Vivere è comunicare e le parole ci accompagnano come l’aria che
respiriamo. L’incontro tra le persone è per via delle parole, nei modi più diversi
… La musicalità della parola accompagnata dal gesto, dall’intensità dello
sguardo, ci induce alla capacità di cogliere, nell’altro, quelle attenzioni che
spesso sono attese e desiderate, a sapere ‘leggere’ ciò che sta oltre l’evidenza
di una comunicazione semplice o di un’altra apparentemente o sicuramente più
complessa. Spesso non ci rendiamo conto di ciò.
O forse, più semplicemente, non vi prestiamo attenzione, come se
viaggiassimo col pensiero attraverso lunghezze d’onda differenti. Questo non ci
consente di dialogare in pienezza. Dobbiamo fermarci. Ascoltare. Capire.
Condividere e comunicare bene, fare comunità, con tutti. Il nostro mondo ha
bisogno di fare comunità …. Benedetto Calati
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