giovedì 7 marzo 2013
qual è il segreto per trovare questo tesoro, questo granello di senape, questa dracma?
Dio si rivela ai piccoli nelle più piccole cose, mentre i grandi, limitandosi all’esteriorità, non lo scoprono nemmeno nelle grandi. Ma qual è il segreto per trovare questo tesoro, questo granello di senape, questa dracma? Non c’è nessun segreto; questo tesoro è dovunque e si offre a noi in ogni tempo, in ogni luogo. Non solo Dio, ma tutte le creature, amiche e nemiche, lo versano a piene mani e lo fanno scorrere attraverso tutte le facoltà dei nostri corpi e delle nostre anime fino al centro dei nostri cuori: apriamo la bocca ed essa ne sarà riempita. L’'azione divina inonda l’universo, penetra in tutte le creature, le colma di sé; dovunque esse sono, lei c’è; le precede, le accompagna, le segue. Si tratta solo di lasciarsi trasportare dalle sue onde. Piacesse a Dio che i re e i loro ministri, i principi della Chiesa e del mondo, i preti, i soldati, le persone comuni, in una parola tutti gli uomini conoscessero quanto sarebbe facile arrivare a un’eminente santità. Non c’è che da adempiere fedelmente gli elementari doveri cristiani e quelli del proprio stato; accogliere con rassegnazione le croci che li accompagnano e sottomettersi all’ordine della Provvidenza in tutto quello che si presenta da fare e da soffrire, senza andarne alla ricerca. È questa la spiritualità che ha santificato i Patriarchi e i Profeti anche prima che si inventassero tanti metodi e che sorgessero tanti maestri. È la spiritualità di tutte le età e di tutti gli stati che non possono sicuramente santificarsi in un modo più alto, più straordinario e allo stesso tempo più facile che col semplice uso di quelle cose che Dio, unico direttore delle anime, dà loro da fare o da soffrire in ogni momento, per obbedire alle leggi della Chiesa o a quelle dello stato. Se si facesse ciò, i preti sarebbero necessari quasi solo per i sacramenti e si potrebbe fare a meno di loro per tutto il resto, perché lo troveremmo nelle nostre mani a ogni istante. Le anime semplici, che non si dànno tregua nel chiedere consigli sul modo di andare a Dio, sarebbero così liberate dai pesanti e pericolosi fardelli che molti, i quali si compiacciono di dominarle, impongono loro senza necessità. (Jean-Pierre de Caussade, L’abbandono alla provvidenza divina).
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