domenica 15 dicembre 2013
mamma mi disse che i libri erano capaci di cambiare, con gli anni, proprio come cambiano le persone
(…) Un giorno, avrò avuto sette otto anni, eravamo seduti al penultimo posto nell’autobus, diretti
forse all’ambulatorio forse a un negozio di scarpe per bambini, mamma mi disse che i libri erano
capaci di cambiare, con gli anni, proprio come cambiano le persone, ma con la differenza che le
persone, quasi tutte, prima o poi finisce che ti abbandonano, quando arriva il giorno che non
ricavano da te più nessun profitto o piacere o interesse o quanto meno un buon sentimento, mentre i
libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li
tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa
umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale. Aspettano financo decenni. Senza lamentarsi. Finché un
giorno, magari alle tre di notte, hai improvvisamente bisogno di uno di loro, e anche se magari l’hai
abbandonato, quasi cancellato dalla tua mente, per anni e anni, lui non ti delude, scende dal suo
posto e ti sta accanto, nel momento del bisogno. Senza sussiego, senza inventarsi delle scuse, senza
domandare a se stesso se gli convieni e lo meriti e se gli vai ancora bene, viene a te non appena lo
chiami. Non ti tradisce mai (…).
Come s’intitolava il primo libro che lessi da solo? Per meglio dire, papà me lo aveva letto prima di
dormire talmente tante volte che alla fine evidentemente lo sapevo a memoria. Allora portai il libro
a letto e lo declamai tutto, dalla prima all’ultima parola, facendo finta di leggere, imitando papà,
voltando pagina nel punto preciso fra le parole, proprio come faceva papà leggendo.
L’indomani gli chiesi di accompagnare col dito la lettura, e seguii attentamente il tragitto della sua
mano nella lettura; la cosa si ripeté per cinque, sei volte, sicché dopo alcuni giorni sapevo ormai
riconoscere tutte le parole dalla forma e dalla posizione nella riga (…).
[tratto da Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra, Feltrinelli]
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