Ieri abbiamo sostato a riflettere e ricordare che Dio non ci abbandona perchè siamo figli voluti con amore. Pertanto ci segue in ogni momento, ci cura; però generosamente ci ha consegnati alla libertà e alla responsabilità che ci rende uomini.
Siamo capaci di essere riconoscenti a questo Padre?
Crediamo veramente di essere suoi figli amati?
Ci ricordiamo di essere stati pensati fin dall'eternità e chiamati per nome?
Ci sentiamo continuamente cercati anche quando ci allontaniamo e ci vergognamo delle nostre colpe?
Sappiamo essere grati della libertà che ci ha concesso per essere responsabili all'amore che ci dà in ogni momento?
2 preghiera-esame di coscienza sul tempo
di Carlo Maria Martini tratta dalla lettera pastorale "Sto alla porta" 1992- 94
Io so, Padre,
che il tempo che tu mi dai è un dono sincero
e che diventa a tutti gli effetti il mio tempo.
Piccola traccia,
ma indelebile e irripetibile,
di un'esistenza personale che attraversa la vita del mondo:
tu la riconosci tra mille
col tuo sguardo infinitamente limpido e profondo.
Per quanto piccola, labile e leggera
sia la linea del tempo che la mia traccia percorre,
solido e indistruttibile è il valore di cui è segno
fin dal primo istante;
pura l'intenzione che vi si esprime;
indefettibili il vincolo e la promessa che l'accompagnano.
In ogni istante del tempo il dono si rinnova;
e con esso la certezza che,
anche se tutti mi abbandonassero,
sono desiderato almeno da te,
sono sommamente importante almeno per te.
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