15 maggio 1896
È lo stesso per me vivere o morire. Non vedo bene cosa avrò di più dopo la morte di quanto possiedo già ora... Vedrò il buon Dio, ecco! Perché quanto a essere con lui, lo sono già del tutto anche sulla terra.
Sono felice di andarmene presto in Cielo, ma quando penso a quelle parole del Signore: Io verrò presto e porterò con me la ricompensa da rendere a ciascuno secondo le sue opere (Apoc. 22, 12), mi dico che sarà molto perplesso con me, perché opere io non ne ho... Non potrà dunque rendermi secondo le mie opere. Ebbene, ho fiducia che mi renderà secondo le opere sue!
Se, per dire l'impossibile, nemmeno il Signore vedesse le mie buone azioni, non me ne affliggerei. Lo amo tanto che vorrei fargli piacere col mio amore e con i miei piccoli sacrifici anche senza che egli sapesse che vengono da me. Sapendolo e vedendolo, sarebbe come obbligato a compensarmi... Non vorrei davvero dargli questo disturbo!
Vorrei tanto essere mandata al Carmelo di Hanoi e soffrire molto per il buon Dio; vorrei andarci, se guarisco, per essere sola, per non avere consolazione, per non avere gioia sulla terra. Lo so bene che Dio non ha bisogno delle nostre opere e sono sicura che non sarei utile laggiù. Ma soffrirei e amerei. È questo che conta agli occhi suoi.
1 Apoc. 22, 12.
Novissima Verba
PAROLE TESTUALI PROFERITE DA SANTA TERESA DI GESU' BAMBINO
DURANTE GLI ULTIMI MESI DI MALATTIA
E ANNOTATE VIA VIA IN UN TACCUINO
DA MADRE AGNESE DI GESU' (PAOLINA),
SORELLA DELLA SANTA
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