La tristezza è un’esperienza di vita che conosce fino in fondo
solo chi la viva negli abissi della propria anima,
e che ci rende fragili e indifesi:
immergendoci nelle speranze recise, nelle nostre e in quelle degli altri,
e facendoci crudelmente soffrire.
Quando la tristezza,
invisibile agli occhi che non siano bagnati di lacrime,
vive nella nostra anima,
ogni nostra sicurezza viene meno,
e inutilmente andiamo alla ricerca degli abituali punti di riferimento,
che si frantumano.
Come ogni forma di vita incrinata dalla fragilità,
la tristezza è facilmente ferita
dalla solitudine e dall’abbandono,
dalla noncuranza e dall’indifferenza,
e le ferite che ne sgorgano,
non sempre si cicatrizzano:
lasciando dietro di sé scie inestinguibili di un dolore
che si trasforma talora in sventura,
quella che è stata mirabilmente descritta da Simone Weil.
Eugenio Borgna
Nessun commento:
Posta un commento