“Vino nuovi in otri nuovi!”:
il pericolo da cui Gesù ci mette in guardia
è quello di ridurre la fede a un pezzo di panno nuovo su un vestito che rimane vecchio.
Un pericolo tutt’altro che superato.
Continuiamo
ad aggiungere cose nella vita personale e comunitaria,
continuiamo
a inventarne altre ma dentro un modello, un impianto e un programma per lo più vecchio.
Si può essere praticanti senza fede,
si può fare la carità senza amore,
si può essere gelosi dei dogmi senza assaporarne la verità.
Vuol dire che a dominare è la lettera (“la lettera uccide, lo Spirito da vita”),
la legge, che di volta in volta prende il volto
del formalismo, della ripetizione sterile, della disciplina tutta esteriore.
In questo modo si finisce per essere
persone che patiscono e fanno patire una noia mortale,
persone vecchie incapaci di aprirsi alle continue invenzioni di Dio nella storia degli uomini
e perciò l’obbligo è quello di deplorare ogni novità.
Il Signore non ci vuole collezionisti di otri vecchi
ma uomini e donne che continuamente si rivestono
di quell’abito nuovo che è Gesù Cristo!
Lunedì della II settimana del T.O. Antonio Savone
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